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Elezioni comunali 2014

Comunali, Di Carlo: "Bisogna puntare sul turismo"

Il candidato sindaco Alessio Di Carlo ha accettato di rispondere ad alcune domande che IlPescara.it ha voluto rivolgergli

Perchè ha deciso di scendere in campo e candidarsi per diventare sindaco di Pescara?

In realtà si è trattato di una scelta obbligata quando abbiamo visto che, purtroppo, nessuno dei candidati sindaco delle altre coalizioni era intenzionato a sposare il progetto della Grande Pescara. Circa tre mesi fa inviammo loro una lettera aperta, offrendo il nostro sostegno a patto che si fossero battuti per la fusione dei tre comuni. Dinanzi al rifiuto di tutti i candidati sindaco, non ci è restata altra scelta se non quella di partecipare in prima persona alla competizione.

Quali sono i punti principali del suo programma?

Oltre a quello, centrale, di arrivare all'aggregazione di Montesilvano, Pescara e Spoltore, bisogna far rifiorire il commercio, puntando (come non si è mai fatto fino a ora) sul turismo. Poi occorre fare della nuova città una realtà moderna, accogliente, a partire dall'arredo urbano e dalla cura di strade e marciapiedi. Ammodernare e informatizzare tutti i servizi comunali, con un uso massiccio della telematica, anche per rendere finalmente davvero trasparente la macchina comunale. Risolvere le annose questioni dell'area di risulta – che dopo vent'anni è stata a malapena asfaltata – e dell'area ex Cofa, che va asservita al nuovo porto previsto dal piano regolatore portuale su cui puntiamo con forza e determinazione.

Quali sono secondo lei le principali problematiche da risolvere in città?

Dare ossigeno al commercio, vera spina dorsale di Pescara fino a pochi anni fa. Per farlo, ripeto che si deve puntare sul turismo. Inoltre, purtroppo, inizia a intravedersi un problema di sicurezza, come le recentissime cronache confermano. E poi dobbiamo uscire dalla logica del dissipare denaro pubblico con faraoniche operazioni di manutenzione straordinaria della città (magari fatte in periodo pre-elettorale) quando invece manca del tutto, in periferia ma non solo, la cura dell'ordinario. Infine occorre ribaltare il rapporto che oggi vede il cittadino come suddito dell'Ente. Al contrario, le relazioni devono basarsi su criteri di reciproca fiducia e collaborazione.

Se dovesse essere eletto, quale sarà il primo provvedimento che intende mettere in atto?

Il giorno dopo le elezioni metterò in campo una task force per sistemare asfalto, marciapiedi, illuminazione e cura del verde pubblico. Quello di vivere in una città curata è un diritto di tutti e non di pochi privilegiati, senza dimenticare che presentarsi nel migliore dei modi è decisivo se, come nel nostro caso, si vuole puntare su una vocazione turistica che si è sempre colpevolmente trascurata.

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