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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Fp Cgil: "Il consiglio regionale dell’Abruzzo è l'unico in Italia ad avere due direttori generali"

Per il sindacato "una riforma organizzativa che renda snella ed efficiente la tecnostruttura del consiglio regionale è quanto occorre per avere un’amministrazione moderna e competitiva"

Il consiglio regionale dell’Abruzzo è l’unico consiglio, se comparato con le altre Regioni che hanno una fisionomia simile (Marche, Molise, Umbria, Liguria, Toscana, Lazio), a presentare a livello apicale due distinte figure (direttori).

Lo sostiene la Fp Cgil Abruzzo Molise, evidenziando che "i consigli regionali delle altre regioni prevedono, generalmente, all’apice dell’organigramma della propria tecnostruttura un’unica figura, di solito il segretario generale, a capo di servizi e uffici, questo al fine di dare degli indirizzi unici all’attività amministrativa, anche nel senso dell’organizzazione del personale, evitando pericolose interpretazioni diverse, fra le direzioni, degli accordi sindacali o della normativa di settore".

È questo che la Fp Cgil ha chiesto con ben due note, "mai riscontrate dal presidente del consiglio regionale", Lorenzo Sospiri, sia per "evitare pericolose e ingiustificate sovrapposizioni di ruoli e funzioni" sia per "avere un risparmio economico sulla spesa del personale".

Secondo il sindacato è inoltre necessaria "una riforma generale della tecnostruttura del consiglio regionale che contenga, oltre alla previsione di una sola figura apicale direttiva, la collocazione dell’ufficio stampa dal servizio segreteria del presidente (di carattere prevalentemente politico) a un servizio dell’amministrazione in modo da consentire un'oggettiva indipendenza del ruolo di informazione e comunicazione della suddetta struttura".

Stesso ragionamento vale per la struttura di supporto all’organismo interno di valutazione (Oiv), "anch’essa ancorata alla segreteria del presidente", precisa la Fp Cgil. "La valutazione dei dipendenti deve essere al di fuori di ogni, sebbene solo potenziale, intervento della politica. Una riforma organizzativa che renda snella ed efficiente la tecnostruttura del consiglio regionale è quanto occorre per avere un’amministrazione moderna e competitiva", conclude il sindacato.

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