Viale Marconi resta senza collaudatore, Giampietro (Pd): "Grave averlo taciuto ai cittadini, verso di loro abbiamo delle responsabilità"
Il capogruppo comunale del Partito democratico aveva convocato l'ingegner Pietro Grosso in commissione controllo e garanzia per riferire della fine dei collaudi, ma con una mail ha fatto sapere di essersi dimesso dal ruolo: scoppia la polemica
Le ragioni non sono importanti, ciò che è veramente importante è che “se davvero fossero passati giorni di totale inerzia senza che sia provveduto alla nuova nomina lasciando migliaia di pescaresi percorrere quotidianamente viale Marconi ci si accolla una grossa responsabilità nei loro confronti. È anche un discorso di fiducia nei confronti di un ente pubblico”.
Così a IlPescara il capogruppo del Partito democratico Piero Giampietro confermando le dimissioni dell'ingegner Pietro Grosso dal ruolo di collaudatore della contestatissima arteria stradale. Che si tratti o meno di motivi personale, sottolinea, quanto avvenuto è comunque "grave", chiosa.
Il caso è esploso in commissione controllo e garanzia dove proprio sulla fine dei collaudi Pietro Grosso avrebbe dovuto riferire. Sì perché, sottolinea il capogruppo, “questi andavano fatti entro sei mesi ed era stato chiaramente detto che i lavori erano finiti il 6 dicembre. Questo vuol dire che dovevano essere terminati proprio in questi giorni”. Il riferimento è alla risposta data dal sindaco Carlo Masci all'interrogazione con cui il centrosinistra, tra le altre cose, chiedeva proprio quando si sarebbero conclusi i lavori. Queste le parole messe nere su bianco dal primo cittadino: “si conferma che la data per l'ultimazione dei lavori in base all'ultima perizia di variante è del 6 dicembre 2022, non sono previste altre lavorazioni”.
Il tempo si sarebbe dunque esaurito, ma di Grosso in commissione non si è vista neanche l'ombra. Di lui no, riferisce Giampietro, ma della mail con cui dava comunicazione delle sue dimissioni dal ruolo di collaudatore sì.
“Mi chiedo – aggiunge Giampietro – fino a che punto i cittadini sarebbero rimasti all'oscuro di quanto avvenuto se non avessi convocato la commissione. Abbiamo chiesto un accesso agli atti e chiarimenti li chiederemo anche in consiglio comunale” annuncia. Consiglio comunale che si sarebbe dovuto tenere martedì 6 giugno per dibattere di un altro contestatissimo progetto e cioè quello della sede unica della Regione nell'area di risulta. Proprio quella sarebbe stata l'occasione per chiedere chiarimenti su viale Marconi, ma la stessa è andata deserta per mancanza del numero legale e anche su questo si annuncia un nuovo scontro.
Un problema “grave”, incalza Giampietro e per più di una ragione. A quella del mancato completamento dei collaudi infatti, si aggiungerebbe anche il fatto che le dimissioni Grosso le avrebbe date il 19 maggio. Per verificarlo fa sapere, “abbiamo chiesto un accesso agli atti. Nessuno però lo ha detto. Di certo noi a noi dell'opposizione. Perché non si è già nominato un altro collaudatore se, come sembra, non è stato ancora fatto? Non si può di certo fare finta di niente visto che siamo di fronte ad una strada oggettivamente pericolosa e che già presenta problemi di manutenzione. È anche un discorso di fiducia nei confronti dell'ente pubblico – chiosa –. Risposte vanno date soprattutto ai pescaresi che percorrono quotidianamente viale Marconi senza che si sia adempiuto a fare i collaudi previsti dalla legge e che si sarebbero dovuti già ultimare”.