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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Il consigliere Di Iacovo sull'atto vandalico nella Cgil: "I simboli richiamano il movimento dei Vivi"

Il consigliere di centrosinistra ha commentato l'atto vandalico avvenuto nella notte davanti alla sede di Pescara del sindacato, e ci ha spiegato a quale gruppo potrebbero far riferimento i simboli riportati

Anche il consigliere comunale di centrosinistra Giovanni Di Iacovo, ha voluto commentare l'atto vandalico che ha interessato la notte scorsa la sede della Cgil a Pescara, con scritte ingiuriose e minacce da parte di ignoti che hanno imbrattato muri e finestre con dello spray rosso. Proprio in merito agli autori del gesto, il consigliere con un post sui social ha dato una possibile spiegazione sui simboli disegnati dai responsabili:

"Stavolta, come si evince dai simboli, non sono state persone filonaziste ma un gruppo ispirato all'area cospirazionista americana Qanon (presente anche in Italia, non ci facciamo mancare niente eh) il logo sono due V perché si definiscono i ViVi e si richiamano alle iniziali di V for Vendetta". Di Iacovo ci ha poi spiegato che si tratta di un gruppo che fonde teorie complottistiche alla questione delle vaccinazioni presente sul territorio italiano, che ha già agito in altre sedi dei sindacati e che i riferimenti ai bambini, presenti nelle scritte vandaliche, non sarebbero riconducibili ai fatti di Bibbiano ma alle posizioni di questi gruppi rispetto al presunto nuovo ordine mondiale.

Il movimento Qanon è fra i principali promotori e ideatori della teoria secondo cui esisterebbe una sorta di "deep state", un potere occulto che avrebbe agito per impedire all'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump di vincere nuovamente le elezioni, e che sarebbe composto da una serie di famiglie potenti in tutto il mondo e da i principali esponenti del mondo politico ed economico occidentale, legato a pratiche pseudo sataniste con rituali vicini alla pedofilia.

Nel settembre 2021, la procura di Milano aveva portato a termine un'indagine che portò a diverse perquisizioni e sequestri di materiale da parte di persone aderenti al movimento della doppia V rossa in italia, con otto indagati per istigazione a delinquere. Dalle indagini era emerso che nel nostro Paese il movimento si organizzava e discuteva attraverso centinaia di gruppi Telegram segreti nei quali erano iscritte migliaia di persone.

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