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Crisi alla Banca Popolare di Bari: sportelli e dipendenti a rischio anche in Abruzzo?

L'allarme è stato lanciato dal consigliere regionale PD che ha chiesto al Governatore Marsilio di attivare un canale comunicativo con la dirigenza della Banca

Nella seduta del consiglio regionale del 18 giugno prossimo verrà discussa l'interrogazione presentata dal consigliere regionale Blasioli del Pd riguardante la tutela dei circa 1.000 lavoratori delle filiali della Banca Popolare di Bari in Abruzzo, per scongiurare una possibile chiusura degli sportelli nell'entroterra dopo la crisi di bilancio certificata per il gruppo bancario. Nel 2018, infatti, sottolinea Blasioli le perdite hanno superato i 372 milioni di euro e la banca sarebbe pronta a cedere parte del proprio portafoglio.

Parliamo di economia del territorio e di sopravvivenza dei nostri Comuni, parliamo di 101 sportelli situati , fra l’altro, a Civitaquana, Collecorvino, Civitella, Cugnoli, Farindola, San Valentino, Tocco a Casauria, Torre Dei Passeri, Arsita, Aprati, Campli, Canzano, Castelli, Colonnella, Pietracamela, Torricella Sicura, Isola del Gran Sasso, Carsoli, S. Maria Imbaro, Poggiofiorito, ecc.  

 Alla data odierna, la Bpb non ha ancora presentato il piano industriale 2019-2023, provocando preoccupazione e incertezza nei lavoratori, soprattutto del gruppo ex Banca Tercas e Caripe. Un piano industriale che doveva essere presentato a febbraio e che ora sarebbe affidato ad un ufficio da creare di cui non è dato sapere di più.

Inoltre, sottolinea Blasioli, occorre capire se ci saranno rifletti per l'ex Caripe e Tercas.

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