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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Omicidio strada parco, Pettinari (M5s): "La criminalità è quotidiana, si dichiari l'emergenza sicurezza, basta temporeggiare"

Il vicespresidente del consiglio regionale scende in piazza con i cittadini e ricorda come, da anni, chiede rinforzi e la presenza dell'esercito: l'episodio della strada parco è l'evento che ha fatto emergere con forza un problema che, afferma, c'era già

“Quanto avvenuto nei giorni scorsi sulla strada parco ha tutta l’aria di un’esecuzione, vedremo cosa dirà la magistratura in merito e non possiamo far altro che attendere il lavoro degli organi competenti. Ma una cosa è certa, quando arrivi a vedere la fiamma così alta di un efferato delitto vuol dire che sotto la cenere c’è una brace di criminalità che arde da tempo. Sono mesi, anzi anni, che lo ripeto: Pescara non è una città sicura”.

Così il vicepresidente del consiglio regionale Domenico Pettinari che questa mattina a piazza Salotto ha manifestato per la sicurezza insieme a diversi cittadini. Che non sia sicura lo dimostrano non gli accadimenti di cronaca degli ultimi giorni, sottolinea, ma il fatto che “quotidianamente si registrano violenze, aggressioni, molestie e furti. In centro come nelle periferie. Ora chi dovrebbe risolvere il problema non può continuare ad affermare che il problema non esiste”, chiosa. “Non è accettabile che sindaco e organi competenti si attivino o rilascino dichiarazioni solo davanti a casi shock che sconvolgono l’opinione pubblica. Pescara ha bisogno di attenzione quotidiana e solo analizzando questi episodi nel loro insieme possiamo davvero fare una fotografia reale dello stato in cui si trova e capire perché i cittadini davanti a questa moltitudine di piccoli e grandi crimini non si sentono più al sicuro”, aggiunge. L'occasione per tornare a chiedere attenzione sulle zone periferiche della città, ma anche sul centro orami diventato, denuncia “terra di nessuno” citando ad esempio piazza Santa Caterina, corso Vittorio Emanuele, i portici di piazza Salotto e il parco Florida oltre che alcuni tratti della riviera. “Sono zone dove risse, aggressioni e molestie si verificano ogni giorno. E c’è un popolo dimenticato che risiede in queste periferie, o che lavora in queste zone del centro, che ormai non denuncia neanche più. Sono persone che quotidianamente vivono l’incubo e la paura che tutti abbiamo provato quando abbiamo appreso la notizia della sparatoria. Ma scandalizzarsi o attivarsi solo nel caso isolato è sbagliato – incalza Pettinari -. Sottovalutare la crescita costante della criminalità a Pescara è stato uno dei più grandi errori che le Istituzioni politiche, comunali e regionali, potessero commettere”.

Quindi l'affondo al sindaco che ha chiesto rinforzi al ministero: “buongiorno sindaco – ironizza -. arriva con circa 1.500 giorni di ritardo”, afferma ricordando di aver chiesto già da tempo di attivarsi per avanzare questa richiesta tanto da aver scritto lui stesso al ministero, “ma per avere un riscontro gli organi competenti locali – denuncia ancora - avrebbero dovuto ratificare che a Pescara c’è un’emergenza sicurezza, e forse questa ammissione costava troppo dal punto di vista politico”. Rinforzi che, aveva già avuto modo di chiedere, dovrebbero essere non solo agenti, ma anche l'esercito. “Sì, qui serve l’esercito in ausilio alle forze di polizia come in altre città calde – dichiara -. Ormai non serve più nascondersi dietro al dito della minimizzazione del problema: è sotto gli occhi di tutti che Pescara ha un tasso di criminalità pari a quello delle grandi metropoli italiane e che la sicurezza è un’emergenza”.

L'occasione per Pettinari anche per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. “Sono stato tacciato come quello che esagera, che fa allarmismo, qualche stolto di poco conto, irrilevante e insignificante, ha addirittura usato il termine sciacallo. A me non interessa, ogni insulto di questa gente è per me una medaglia al valore perché vuol dire che sto lavorando bene e che punto il faro dove più c’è bisogno di luce”. Di qui la richiesta a tutti gli organi competenti perché si dichiari l'emergenza sicurezza così da attivare a Pescara l'operazione Strade Sicure. Al sindaco Pettinari chiede di aumentare i controlli della polizia locale con l'ausilio del gruppo Giona, “una squadra speciale – ricorda - della municipale in borghese, che si occupa di degrado e lotta alla microcriminalità ed è addestrato anche per sicurezza e ordine pubblico. Ultimo, ma non meno importante, è necessario l’incremento di posti di blocco sulle strade della città e del suo hinterland, per controllare i veicoli, i conducenti e i passeggeri. Un elemento importantissimo per mappare gli spostamenti nella città e monitorare il transito in uscita ed entrata. Tutti devono sentire il fiato sul collo, se la città si riempie di posti di blocco il male intenzionato ci pensa mille volte prima di girare armato e carico di droga. Io non sono più disposto ad accettare azioni spot, abbattimenti che non risolvono i problemi, ma li spostano di qualche centinaia di metri, dichiarazioni e promesse che arrivano sempre a scoppio ritardato. La nostra città è segnata in modo indelebile dall’escalation criminale e non è più possibile tollerare l’indifferenza di chi dovrebbe lavorare costantemente per risolvere il problema e invece fa di tutto per minimizzarlo. Adesso basta i pescaresi meritano di vivere in una città sicura – conclude -, dire che va tutto bene non fa sì che vada realmente tutto bene”.

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