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Covid-19, Marsilio convoca l'unità di crisi: "Dati mai così alti da tempo, oggi oltre 350 nuovi casi"

Il presidente della giunta regionale parla di "dati pesantissimi" con più di 350 contagi ma esclude la zona gialla: "Subito richiami ai fragili"

La situazione relativa al contagio da Covid-19 in Abruzzo pare stia peggiorando negli ultimi giorni. 
E per questo motivo il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, annuncia la convocazione dell'unità di crisi per domani, venerdì 19 novembre, come riferisce l'agenzia Dire.

Marsilio segnala come i dati che verranno diramati nel bollettino odierno siano pesantissimi con oltre 350 nuovi casi, un dato mai così alto da molti mesi.

«I dati di oggi sono pesantissimi: superiamo i 350 positivi. Erano molti mesi che un numero del genere non compariva nei nostri dati», evidenzia il presidente della giunta regionale, «fino a ieri la media era intorno ai 150 e qualche punta sopra i 200. Questo balzo improvviso è preoccupante per questo domani ho convocato l'unità di crisi». Marsilio aggiunge però che, dato che il rischio della zona gialla dipende dalle ospedalizzazioni, lo scopo dell'incontro è quello di «verificare se questi contagi producono ospedalizzazione. Se sono contagi che si diffondono tra i vaccinati normalmente non portano tranne in rari casi, in terapia intensiva e questo ci consente di stare sotto le soglie perché la gran parte dei positivi sono asintomatici: basta isolarli per qualche giorno senza particolari danni. Diverso è se colpisce persone non vaccinate che hanno una probabilità più elevata di decine e decine di volte di finire in terapia intensiva. Fino a ora», prosegue riferendosi all'ospedalizzazione, «i presidi non sono particolarmente sotto pressione anche se c'è stato un raddoppio di occupazione, ma le percentuali restano sotto soglia e questo ci permette di dire che abbiamo ancora un margine di sicurezza prima di rischiare passaggi di fascia di colore».

Poi, alla domanda dell'agenzia Dire sulla ripartenza dei contagi nelle scuole e dunque sul dibattito che c'è intorno alla vaccinazione dei più piccoli risponde così: «È uno dei dati da verificare. Ho parlato poco prima di venire qui con il responsabile delle maxiemergenze, il dottor Albani, per portare domani i dati e capire se c'è una concentrazione in alcune categorie specifiche ed evitare di colpire indiscriminatamente nel mucchio e andare a cercare i soggetti reali: può essere la scuola o le persone fragili. Abbiamo avuto segnali in questo senso in qualche Rsa dove si sono registrati casi di cluster. È evidente che il tema è fare il richiamo perché se la popolazione fragile, quella che ha avuto la vaccinazione molti mesi fa, ha cominciato ad abbassare le difese, dobbiamo lavorare perché vengano ripristinate». 

Poi il presidente della giunta regionale, riguardo al modello Austria dice di non fare paragoni impropri e che le restrizioni ai non vaccinati andranno decise solo se necessario: «Non facciamo paragoni impropri. L'Austria sta in questa condizione perché ha vaccinato poco. Noi abbiamo vaccinato quasi il 90% della popolazione», spiega Marsilio, «l'Austria era molto molto più indietro e i risultati si sono visti. Quindi noi abbiamo i vantaggi della una campagna di vaccinazione che rispetto a molti Paesi».

A chi gli ha chiestoa se sia disposto a mettere in atto restrizioni particolari per chi non è vaccinato aggiunge: «Il tema è che quando è stato inventato il green pass era un periodo in cui la vaccinazione era agli inizi e non aveva potuto dispiegare i suoi effetti. Si può porre il tema delle restrizioni se un domani dovessimo trovarci in situazioni di estrema criticità nelle terapie intensive. Allora sarebbe corretto riflettere su a quali soggetti imporre la piena restrizione e a quali no. È un tema che però si deve porre solo se arrivasse. Ora si fa un gran polverone e chiacchierare facendo paragoni impropri con Paesi che hanno, ripeto, 20-30 punti in meno di vaccinazione e un problema più serio di contenimento».

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