Il coordinamento Salviamo gli alberi di Pescara interroga l'amministrazione e denuncia: "L'ombra la riavremo tra vent'anni"

Sulla questione “abbattimento alberi” in città è ormai scontro totale e se a rilanciare a il tema su cui, in realtà, le polemiche non si sono mai sopite, è stato il taglio dei lecci in piazza Garibaldi: primo dei 22 interventi in corso in altrettante zone del territorio comunale previsti dal piano di potenziamento del verde in cui l'amministrazione ha investito 350mila euro.

Le associazioni ambientaliste riunite nel coordinamento Salviamo gli alberi di Pescara che, viste le tante segnalazioni ricevute sui tagli che si stanno facendo con i residenti di via della Fornace Bizzarri scesi in strada per tentare di fermare i lavori, mettono nero su bianco le rispose che vogliono dall'amministrazione che la decisione la motivano sostenendo che gli alberi che si stanno sostituendo con 358 nuove piantumazioni sono “malati”.

Tra “lecci 'malati', pini che insistono in cantieri stradali, ripiantumazioni inesistenti, misere e lontane da una corretta progettazione del verde urbano”, scrivono in una nota congiunta le associazioni, “è tantissima l’indignazione e la preoccupazione per quanto sta avvenendo”. Di qui, sebbene sul tema siano intervenuti il sindaco Carlo Masci e il vicesindaco Gianni Santilli che ha anche annunciato la piantumazione di ulteriori mille 500 piante nei giardini pubblici, i cinque quesiti che rivolge a chi di competenza per sapere quanti sono gli alberi che sono stati abbattuti che dimoravano in aree di cantieri stradali e nelle vicinanze: quanti sono gli alberi abbattuti corredati da relazione fitostatica e strumentale; quanti sono gli alberi che l’amministrazione ha deciso di abbattere; a quanto ammonta il bilancio di perdita di assorbimento in termini di Co2 e che utilizzo viene fatto del materiale legnoso rimosso da parte delle ditte incaricate”.

Le critiche muovono anche dal fatto che, sebbene di piante nuove se ne metteranno, perché queste diventino alberi e dunque assolvano alle loro funzioni ecosistemiche ci vorranno almeno 20-30 anni e del fatto che le strade della città rimarranno senza ombra, incalza il coordinamento, “i cittadini sono più che consapevoli” così come che la situazione renderà “le prossime estati roventi e perciò incalpestabili i bei marciapiedi luccicanti. Non saranno certo i nuovi piccoli agrifogli o i bambù che pianteranno a evitare le morti per le ondate di calore”, afferma ancora sottolineando che “nel solo 2017 Pescara ha visto un aumento della mortalità del’11 per cento a causa dell’isola di calore”.

“Il coordinamento ricorda anche che tali abbattimenti generalizzati vanno contro la recente sentenza del consiglio di Stato sezione V del 27 ottobre 2022 numero 9178, la quale stabilisce che il taglio degli alberi deve essere motivato da adeguata istruttoria tecnica e strumentale. L'amministrazione comunale – concludono le 19 associazioni che ne fanno parte - risponda ora ai quesiti, perché ha il dovere di essere trasparente e rendere pubblici i dati fin dal suo insediamento. Cosa che comunque per legge dovrà fare a fine mandato, con obbligo di pubblicazione del bilancio arboreo, dando conto di quanto accaduto”.

Le associazioni che fanno parte del coordinamento Salviamo gli alberi di Pescara:

• Archeoclub d’Italia sede di Pescara
• Italia Nostra sezione 'Lucia Gorgoni' di Pescara
• Gruppo unitario foreste italiane (Gufi)
• Associazione Mila Donnambiente
• Le Majellane
• Coordinamento nazionale per gli alberi e il paesaggio (Conalpa)
• Comitato Strada parco bene Comune
• Comitato Oltre il gazebo-No filovia
• Associazione italiana architettura del paesaggio sezione Lazio Abruzzo Molise Sardegna (Aiapp Lams)
• La gallina caminante
• Amici del museo delle Genti d’Abruzzo (Astra)
• Saline.Marina.PP1 di Montesilvano
• L’Albero bello
• Associazione culturale Deva
• Federazione italiana ambiente e bicicletta-Fiab Pescarabici
• Touring Club Italiano
• Club di territorio di Pescara