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Crisi idrica, approvato l'ordine del giorno per reperire risorse da usare come contributo per l'installazione dell'autoclave

Il consiglio comunale ha approvato l'ordine del giorno con il quale ci si impegna al reperimento di fondi per i contributi all'installazione dell'autoclave nelle case che ne sono sprovviste

Il consiglio comunale di Pescara ha approvato l'ordine del giorno per l'emergenza idrica.
L'approvazione dell'atto implica il coinvolgimento di Aca, Ersi e Regione Abruzzo per valutare la possibilità di reperire risorse finanziarie per garantire un contributo per le famiglie che dovranno dotarsi di un’autoclave.

Ma anche, come informa Ivo Petrelli, presidente della commissione Ambiente, la previsione nelle abitazioni di nuova realizzazione della presenza irrinunciabile di autoclavi e di vasche di raccolta dell’acqua piovana a uso irriguo.

E poi l’impegno per realizzare il potabilizzatore e la rete duale per differenziare l’uso dell’acqua a seconda delle necessità e il sostegno agli interventi di realizzazione di reti nuove e sane. Questi gli impegni assunti dall’amministrazione comunale che ha approvato con 19 voti a favore, ovvero all’unanimità dei presenti in aula, l’ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare Forza Italia e sostenuto da tutta la maggioranza di centrodestra per fronteggiare l’emergenza idrica in corso.

«Dall’inizio del 2021 stiamo assistendo a un aggravamento evidente e progressivo dell’emergenza idrica che, sul territorio di Pescara e dell’intera area metropolitana in cui il servizio idrico è affidato in gestione all’Azienda Consortile Acquedottistica (Aca)», dice Petrelli, «sta determinando una carenza di acqua potabile nelle abitazioni, in particolare in quelle situate all’interno dei condomini, dal terzo piano in poi, con forti disagi a carico delle famiglie. Abbiamo invitato l’esecutivo a chiedere l’intervento di Regione Abruzzo, Aca ed Ersi, per valutare la possibilità di reperire risorse finanziarie da poter tradurre in un contributo per le famiglie che dovranno dotarsi di un’autoclave, sostenendone i relativi costi, al fine di partecipare in modo concreto al contenimento della stessa emergenza idrica e dei relativi disagi che oggi ricadono interamente sul territorio. Tale contributo andrà ovviamente erogato sulla base della valutazione reddituale del singolo richiedente, eventualmente prendendo a riferimento il modello Isee e stabilendo un tetto reddituale, al fine di supportare le famiglie in reali condizioni di necessità. A obbligare i condomini di nuova realizzazione e costruzione a prevedere, già in fase progettuale, la presenza di autoclavi e di vasche di raccolta dell’acqua piovana a uso irriguo».

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