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Consiglio comunale sospeso, le reazioni dei politici locali

Ha scatenato reazioni diverse la doppia sospensione del consiglio comunale di ieri, che doveva essere dedicato alla questione del mare inquinato e balneabilità. Ecco le reazioni dei partiti e movimenti politici locali

M5S ENRICA SABATINI "Salta il consiglio comunale straordinario sulla balneazione a causa di una maglietta. Tra destra e sinistra non si trova l’accordo e sulle questioni futili nessuno vuole cedere per dimostrare la presunta forza dell’altro. Chi pagherà questa prova di forza? Sempre i cittadini, che oggi numerosi sono accorsi in aula consiliare per assistere alla discussione sulla sfiducia al Sindaco Alessandrini presentata dalle opposizioni a causa della delibera nascosta sul divieto di balneazione.
“Una scena squalificante quella di oggi una lotta muscolare  che ha dato spazio solo alla “forma”  sacrificando la  sostanza ed i contenuti, che avrebbero dovuto essere il fulcro di questo consiglio comunale così sentito dai pescaresi”.
“Un’occasione persa” continuano “per sancire le responsabilità di questo capitolo nero della storia pescarese. La città ha  pagato l’irresponsabilità della sinistra prima e la testardaggine della destra poi e nessuna risposta ad oggi è stata ancora data. E’ incredibile!”.
“Ho chiesto personalmente in aulaalla destra di levarsi  la maglia per permettere lo svolgimento del consiglio anche in rispetto dei numerosi cittadini accorsi. Dopo il no, ho chiesto poi alla sinistra lo stesso rispetto per la  cittadinanza, autorizzando comunque l’avvio del consiglio. Il no di entrambi è l’esempio di come le ripicche  di partito siano  più importanti della salute pubblica”

FIORILLI PESCARA MI PIACEOggi la maggioranza di centro-sinistra del Consiglio comunale e il sindaco Alessandrini hanno scritto una brutta pagina per la storia di Pescara: hanno impedito lo svolgimento della seduta straordinaria, convocata sull’emergenza balneazione, perché non gradivano le magliette indossate dai consiglieri del centro-destra. Il tutto dinanzi a un’aula gremita di oltre 400 persone alle quali il sindaco ha girato le spalle senza dare una sola giustificazione circa la sua decisione di nascondere un divieto di balneazione consentendo a centinaia di persone di fare per giorni il bagno tra 30 milioni di litri di liquami e feci. Una triste, vergognosa mortificazione quella odierna della democrazia da parte di chi professa solo a chiacchiere il diritto alla partecipazione, e poi la nega nei fatti. Oggi doveva essere il giorno del chiarimento pubblico, il giorno in cui il sindaco Alessandrini avrebbe dovuto assumersi le proprie responsabilità dinanzi alla città, spiegare perché la condotta si è rotta il 28 luglio, perché ha deciso di non informare la cittadinanza che era in corso uno sversamento di liquami, perché, quando ha ricevuto dall’Arta la certezza della non conformità delle acque, che erano inquinate, ha scelto di non dirlo alla città e di non rendere nota l’ordinanza di divieto di balneazione. E invece nulla di tutto ciò: col pretesto di non gradire le magliette ironiche, democraticamente e opportunamente indossate dai consiglieri di centro-destra, il sindaco Alessandrini e la sua maggioranza hanno preferito la via della fuga strategica impedendo lo svolgimento del Consiglio, e impedendo a me e ad altri cittadini, che si erano regolarmente iscritti, di parlare e di porre domande. Il sindaco Alessandrini ha preferito evitare il confronto, scoraggiando gli stessi cittadini con inutili, defatiganti rinvii legati a ipotesi inverosimili. L’Associazione ‘Pescara – Mi Piace’, come molti altri cittadini, non ha avuto la possibilità di partecipare, di dire la propria in un consesso democratico, perché il confronto fa paura. In questa torbida vicenda il sindaco Alessandrini ha collezionato gaffe su gaffe a discapito della salute dei cittadini. E se il confronto serviva a convincere qualcuno dell’incapacità della giunta in carica, il confronto negato e mancato ci dà la misura di una giunta e di un sindaco che devono andare a casa. Ovviamente non riteniamo chiusa la vicenda a oggi restano in piedi tutti i dubbi, le domande, e le nostre richieste, a partire dalla costituzione di una Commissione speciale d’indagine, presieduta dall’opposizione, che faccia chiarezza sulle responsabilità del sindaco Alessandrini che deve dimettersi”.

PD PRESUTTI "Il punto vero e' che il centrodestra ha voluto creare un clima da resa dei conti, provando a trasformare una discussione in una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco, dal momento che non hanno i numeri per presentare una vera mozione".

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