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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Consiglio comunale su mare inquinato, Pescara Mi Piace: "Dimissioni immediate di Alessandrini"

Il movimento Pescara Mi Piace con Armando Foschi interviene in merito al consiglio comunale di ieri riguardante la questione del mare inquinato e dei divieti di balneazione. "Alessandrini deve andare a casa"

“Oggi più che mai le dimissioni del sindaco Alessandrini sono un atto dovuto per rispetto nei confronti della città che ha sciattamente tradito, una città che, dopo la sua decisione di violare la norma e di nascondere il divieto di balneazione, consentendo alla popolazione di farsi il bagno in 30milioni di litri di liquami, non può più avere fiducia in lui e nella sua maggioranza”.

Lo ha detto Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ che oggi è intervenuto nel corso della seduta aperta del Consiglio comunale dedicata all’emergenza balneazione. “Occorre riepilogare velocemente i fatti – ha precisato Foschi -, ovvero la rottura della condotta fognaria di via Raiale alle 22 del 28 luglio; a mezzanotte lo spegnimento dell’impianto di sollevamento che ha consentito lo sversamento in mare di 30milioni di litri di feci e liquami, tamponato dall’uso di acido peracetico, 35 litri all’ora per disinfettare lo sfioro di Fosso Cavone. Da quel momento sulla vicenda scende il silenzio assoluto. Solo il 31 luglio la città viene a conoscenza dell’incidente, ma solo della riparazione della condotta, mentre nel suo comunicato stampa il vicesindaco non dice nulla sullo sversamento dei liquami. Sempre il 31 luglio l’Arta comunica al sindaco che è in atto un grave inquinamento del mare, contaminato da colifecali e streptococchi e, a questo punto, il sindaco, come prevede la legge, avrebbe dovuto far scattare il divieto di balneazione con l’apposita ordinanza sindacale. E invece nulla: il sindaco dice che il primo agosto avrebbe firmato l’ordinanza, che però diventa ‘segreto di Stato’, non viene diffusa alla città, tenuta all’oscuro, non viene pubblicata sull’albo pretorio perché il sindaco poi dirà che ‘era certo che le analisi successive sarebbero andate bene’. Quindi un sindaco che si fa letteralmente beffe della norma e dei cittadini, e viene meno al suo dovere di avvisare la popolazione e di impedire loro di farsi il bagno nei liquami. I cittadini, soprattutto i bambini, per cinque giorni si sono immersi, ignari, in un mare di feci e Oxystrong. Intanto si sono cominciate a diffondere le voci e le notizie sul mare inquinato, sulle patologie che hanno colpito decine di bambini, impetigine, ustioni, infezioni virali, gastroenteriti, ma tace il sindaco, tace l’assessore all’Ambiente, tace l’assessore alla Sanità, tacciono le associazioni ambientaliste. Tacciono tutti, tranne l’avvocato Berardino Fiorilli che per primo ha lanciato l’allarme con Alessio Di Pasquale.

E personalmente il 3 agosto ho deciso di presentare la prima denuncia in Procura, un esposto contro ignoti, chiedendo l’apertura di un’indagine su quanto avvenuto. Il 7 agosto c’è la pubblica confessione del sindaco Alessandrini in Commissione Vigilanza e, a quel punto, l’11 agosto, raccolti tutti i dati, sono tornato in Procura per implementare il primo esposto alla luce delle evidenti violazioni: articolo 328 del Codice penale; il Decreto legislativo 267 del 2000; il Decreto legge del 30 maggio 2008, e per un uomo paladino della legalità, nelle cui vene scorre il dna della giustizia, non è poco. Quindi, per riassumere, il 28 luglio abbiamo avuto 17 ore di guasto per 2000 litri di media di sversamento, che fanno 30- 34milioni di litri di feci finite nel fiume e nel mare, con 560 litri di Acido peracetico.

Oggi – ha concluso Foschi – è chiaro che non è stato chi ha denunciato i fatti a danneggiare l’immagine di Pescara, ma l’immagine della città è stata compromessa da chi ha cercato di nascondere atti, fatti e comunicazioni, cose che una pubblica amministrazione non deve mai fare quando entra in ballo la sicurezza e la salute dei cittadini. Noi censuriamo l’operato del sindaco e chiediamo le sue immediate dimissioni per aver nascosto a tutta la cittadinanza e soprattutto ai bambini i rischi derivanti dallo sversamento in mare di 30milioni di litri di liquami. A oggi nessuno sa qual è la situazione della condotta di via Raiale, quanti sversamenti ci sono stati. Il sindaco è stato evidentemente consigliato malissimo e ha gestito nel peggiore dei modi l’intera vicenda, con un comportamento gravemente omissivo. Oggi è venuto meno il rapporto di fiducia con i cittadini, in altri paesi i capi di Stato si dimettono per molto meno, e dovrebbe seguire il loro esempio: la Prefettura è a 20 passi, invitiamo il sindaco a recarsi dal prefetto con le dimissioni in mano, scrivendo la parola fine su una delle pagine più brutte della storia di Pescara”.

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