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Comune Pescara, avviata la procedura di dissesto finanziario controllato

Il sindaco Alessandrini ha incontrato ieri sera tutte le categorie sindacali e produttive cittadine per illustrare la situazione dei conti e delle finanze dell'ente comunale. "Paghiamo l'irresponsabilità di chi ci ha preceduto"

Dissesto finanziario controllato, con un piano di rientro del debito. L'amministrazione Alessandrini, dopo aver incontrato ieri tutti i rappresentanti sindacali e delle categorie produttive, ha annunciato l'avvio della procedura concordata con il Collegio dei Revisori dei Conti.

Il sindaco ha fatto sapere di aver illustrato tutta la situazione finanziaria dell'ente comunale al momento dell'insediamento e attuale, dopo i primi 6 mesi di governo cittadino.

L'inizio. "Coloro i quali hanno governato questo Ente sono rimasti inerti, malgrado abbiano subìto le censure non solo dell'opposizione dell’epoca, ma da ultimo dalla Corte dei Conti che ha vivisezionato il rendiconto 2012 e che lo farà anche per l'esercizio 2013, cristallizzando una gestione allegra ad opera di chi oggi vuole dipingere l’attuale Amministrazione come quella che ha messo le mani nelle tasche dei cittadini, come di colpo se tutti fossero immuni da responsabilità. Impossibile, perché tutto questo era noto, era negli atti e documenti, eppure, si è pensato di ignorare anche le risposte alle sollecitazioni di un'interrogazione a mia firma presentata il marzo scorso e mai confortata da risposte, sebbene fosse urgente.
 
Al 16 giugno 2014, data di insediamento di questa Amministrazione, l’anticipazione di Tesoreria era pari a 26.418.837,50 di euro a cui si vanno aggiunte le somme vincolate da reintegrare e quelle riservate per il pagamento dei mutui, per un'anticipazione complessiva di 48.878.008,46 euro. Alla stessa data, gli atti in liquidazione in Ragioneria ammontavano a 26.919.015,16 per le spese correnti e 5.387.934,27 per le spese in conto capitale, per un importo totale di 32.306.949,43 euro.
 
Ad oggi l'anticipo di Tesoreria è pari a 8.787.587,70 le somme vincolate da reintegrare sono scese a 10.827.637,77 euro mentre le somme riservate sono pari a 9.035.381,67, per un totale complessivo di anticipazioni pari a 28.650643,14 euro.
Questo miglioramento è dovuto sia alla richiesta e relativa concessione di due mutui per liquidità erogati dalla Cassa Depositi e Presititi per un importo di oltre 12 milioni di euro, sia all'opera di assoluto rigore che questa Amministrazione ha posto in essere, nonostante i pochi mesi di vita, mediante l'utilizzo della leva fiscale, dell'approvazione di un bilancio di previsione “virtuoso” perché ha compresso al massimo e per quanto possibile le spese (tenuto conto che l'Amministrazione si è insediata a primo semestre già consumato). Malgrado ciò, l'importo medio degli atti di liquidazione giacenti in Ragioneria per essere pagati, ammonta ad oggi a 32.086.744,44, di poco inferiore a quelli trovati al 16 giugno, tanto è grave la situazione.
Residui. Va tenuta in debito conto anche la situazione dei residui. A riguardo, con delibera di Giunta n.787 del 10 dicembre 2014 si è preso atto del riaccertamento straordinario dei residui effettuato a seguito di una specifica direttiva sindacale emessa all’insediamento, a cui ha lavorato una task force intersettoriale. Il risultato è l'eliminazione di oltre 17 milioni di residui attivi e di oltre 5 milioni di residui passivi. Vengono mantenuti residui attivi per oltre 114 milioni e passivi per oltre 63 milioni, mentre i residui attivi incassati nel corso dell'anno corrente, sono oltre 34 milioni e quelli passivi pagati oltre 61 milioni.
Debiti fuori bilancio. Con ulteriore delibera n. 788 del 10 dicembre 2014, la Giunta ha preso atto della ricognizione effettuata dagli Uffici sui debiti fuori bilancio, che risultano essere pari a circa 4 milio e sui debiti potenziali che ammontano a circa 50 milioni.
 
Da quanto sopra emerso risulta chiaro e incontrovertibile lo stato di assoluto disequilibrio economico-finanziario che ha portato questa Amministrazione, con grande senso di responsabilità, a decidere di attivare la procedura di predissesto, nonostante i sacrifici chiesti alla cittadinanza pescarese con l'aumento al massimo delle aliquote fiscali.
            Che faremo. Entro la fine dell'anno il Consiglio Comunale dovrà deliberare il dissesto controllato e la delibera andrà trasmessa a Corte dei Conti e Ministero dell'Interno.
"
 
 
La procedura.
Dopo la prima delibera, entro 90 giorni, il Consiglio dovrà approvare un piano di riequilibrio finanziario con durata massima di dieci anni, che verrà inviato al Ministero dell'Interno e alla competente Corte dei Conti regionale, sezione controllo. Sarà cura del Viminale istruire il fascicolo affinché la Corte dei Conti ne deliberi l'approvazione.
 
Le conseguenze.
         Si sospendono le azioni esecutive dei creditori nei confronti del Comune;
         riduzione delle spese relative a prestazioni di servizi del 10 per cento entro un triennio;
         riduzione spese per trasferimenti pari al 25 per cento;
         blocco dell'indebitamento, si possono contrarre nuovi muti o per procedere al saldo di debiti fuori bilancio riconosciuti e pregressi o per finanziare spese finalizzate alla riduzione dei costi di funzionamento necessari al rispetto del piano di riequilibrio;
         riduzione spese di personale, controllo sulle dotazioni organiche e sulle assunzioni.
         l'innalzamento fiscale è già al massimo e ciò rende possibile il ricorso al fondo di rotazione per la stabilità finanziaria degli enti locali. E' un fondo governativo che prevede 300 euro per abitante, per il Comune di Pescara pari ad un massimo di 35 milioni di euro, la cifra esatta verrà stabilita in base all'effettiva consistenza del fondo alla presentazione della domanda da parte del Comune.
         durante tutto il periodo di attuazione del piano l'Ente sarà sotto stretto controllo: ogni sei mesi il Collegio dei Revisori dovrà inviare alla Corte dei Conti una relazione sullo stato di attuazione del piano.
         servizi a domanda individuale: eventuale adeguamento delle tariffe per coprire il 36 per cento dei costi.
Siamo consapevoli che la partenza è complessa, ma è necessario e giusto farla. Il nostro impegno è quello di riconsegnare, alla fine di questo percorso, un Comune vitale, con i conti in ordine, capace di fornire servizi in linea con i tempi e di pianificare il futuro sviluppo del suo territorio.

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