Comune, Alessandrini proclamato sindaco: "Ci attende un grande lavoro"
Questa mattina in Comune c'è stata la proclamazione ufficiale di Marco Alessandrini sindaco di Pescara. Gremita la sala consiliare. "Ora ci aspetta un grande lavoro"
Dopo la proclamazione formale si è messo subito al lavoro il sindaco Marco Alessandrini che in mattinata ha ricevuto dal magistrato Angelo Bozza la comunicazione ufficiale dell’elezione e si è insediato a Palazzo di Città. Una cordiale stretta di mano e nessun passaggio formale delle consegne con l’ex primo cittadino Luigi Albore Mascia.
“Ora si comincia sul serio - ha dichiarato il sindaco Alessandrini dopo la proclamazione, salutando dipendenti e cittadini nella sala del Consiglio Comunale - Credo ci sia molta aspettativa nei nostri confronti, dopo cinque anni di un’amministrazione che ha inciso in modo visibile sulla città. Mi preparo ad agire sulla realtà che abbiamo ereditato sapendo che non ci sono bacchette magiche per risolverne i problemi, lo faccio cominciando da zero, perché oltre l’incoraggiamento non abbiamo ricevuto documenti formali o appunti sul lavoro svolto o in corso d’opera da parte di chi ci ha preceduto.
Ma c’è la necessità di agire e lo faremo insieme a una squadra che sarà operativa in settimana. Entro giovedì ci sarà infatti la proclamazione degli eletti, subito dopo anche la giunta sarà pronta a lavorare.
Ho già avuto modo di parlare con il sottosegretario all’Economia Giovanni Legnini per affrontare la difficile situazione economica in cui versa l’Ente. Intanto siamo al lavoro sui primi provvedimenti: a partire dal funzionamento della macchina amministrativa, con le necessarie sostituzioni ad interim dei dirigenti decaduti secondo quanto dispone la legge; procederemo alla composizione della lista delle emergenze cittadine da affrontare, dal riproporre un’ordinanza per l’abbattimento dello stabile Michelangelo sulla Riviera Nord, al progetto relativo alla duna di Porta Nuova e alle prime battute di dialogo con la Regione circa l’ex Cofa, l’ex Fea e altre necessità cittadine.
A tal proposito si allega la lettera inviata al Presidente della Regione Luciano D’Alfonso per la richiesta di intervento di demolizione sull’edificio, riprendendo il filo di un rapporto formale che si è interrotto nel 2009, all’epoca della reggenza sindacale di Camillo D’Angelo, in cui la Regione dava il suo assenso all’abbattimento della struttura dichiarata inagibile e in stato di evidente degrado.
Comincia un lavoro importante e qualificante. Ci saranno segnali che daremo subito perché l’aria del cambiamento che soffia sulla città entri anche in Comune. Sarà un lavoro condiviso: non chiuderò le porte ai cittadini che vedrò ogni volta mi sarà possibile, anzi, abbatteremo subito le barriere che non consentono ancora a tutti di entrare nei luoghi dove la città decide; un lavoro che cercherò di costruire anche insieme all’opposizione sulle questioni fondamentali per la città, chiamando a raccolta lo spirito di sincera collaborazione degli eletti per il bene della comunità; un lavoro che, come detto tante volte, affronteremo con il sorriso e tenendo fuori logiche utilitaristiche che non interessano alla città e non ci appartengono”.