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I sindacati alla commissione d'inchiesta sul servizio idrico integrato: "Sostegni alle società di gestione contro il caro-bollette"

Alla Regione è stato chiesto di prevedere stanziamenti anche per questo al fine di evitare ulteriori problemi per un servizio che ne ha già abbastanza

Investire risorse del piano nazionale di ripresa e resilienza (pnrr) anche per abbattere i costi dell'energia che pesano sui sei gestori abruzzesi per evitare che una situazione già grave sul fronte sprechi, su cui comunque i finanziamenti vanno erogati, non finisca per peggiorare la situazione.

A chiederlo in sede di commissione d'inchiesta regionale sono state le segreterie regionali di Femca Csil, Filctem Cgil e Uiltec Uil. L'acqua, hanno ribadito i sindacati, è un bene pubblico e tale deve restare, ma i rincari che si fanno sempre più onerosi per le famiglie, sottolineano, si fanno sentire anche per le società di gestione del sistema idrico abruzzese.

In tema di riordino del servizio che potrebbe incidere sui livelli occupazionali, in previsione della scadenza nel 2027 di tutti gli affidamenti diretti, le sigle hanno sottolineato che per garantire un servizio efficiente, di qualità e trasparente, l’occupazione deve essere stabile e qualificata. “Su questi temi – scrivono in una nota congiunta i segretari Stefano Di Crescenzo, Stefania Scarcia e Debora del Fiacco -, si ritiene pertanto che l’audizione dinanzi la Commissione sia un importante punto di partenza, la richiesta è di dare continuità al confronto avviato, con una serie di tavoli specifici, per essere soggetti attivi e partecipanti alle scelte che definiranno il futuro della gestione del servizio idrico integrato”.

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