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Climatizzare le città con le opportunità del Pnrr, Di Biase (Pd): "Occasione storica che Pescara non può e non deve perdere"

Tommaso Di Biase, responsabile “Territorio Ambiente e Città” del Pd di Pescara, ritiene che non si possano perdere le opportunità offerte dal Pnrr per mitigare gli effetti del cambiamento climatico

Non perdere un'occasione storica per Pescara relativamente alle opportunità che offre il Pnrr in tema di interventi da realizzare per climatizzare le città.
A dirlo è Tommaso Di Biase, responsabile “Territorio Ambiente e Città” del Pd di Pescara.

«Per combattere gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici in atto e l’aumento della temperatura che lo caratterizza negativamente è necessario, tra le altre cose, piantare foreste all’interno della città», spiega Di Biase, «per fare questo ci vuole un “piano” di largo respiro».

Queste le proposte di massima che fa Di Biase: «A Pescara vi sono aree libere di proprietà pubblica collocate strategicamente che si prestano allo scopo: le aree di risulta delle ferrovie al centro della città (circa 13 ettari); le aree dell’ex scalo merci delle ferrovie a Porta Nuova (circa 5,5 ettari); l’area, più piccola ma preziosa, dell’ex Cofa (2,5 ettari). Poi ci sono aree importanti di proprietà privata da acquisire al patrimonio pubblico: l’area ex Cogolo, posto sulla direttrice di atterraggio e decollo dell’aeroporto (circa 7 ettari); le aree lungofiume già utilizzate dal cementificio ormai dismesso (circa 12 ettari); le aree del cosiddetto “parco nord” collegate alle Naiadi e alla Pineta di Santa Filomena (circa 5,5 ettari). Inoltre ci sono aree di proprietà sia pubblica che privata collocate sulle colline della città a nord e a sud, oltre alle aree poste lungo l’asta fluviale compresa la loro dimensione territoriale extraurbana. Per le sei aree indicate sopra (in totale 45,5 ettari), a partire dall’area di risulta, è necessario bandire dei concorsi di progettazione, vista l’importanza estetica ed ecologica del contesto urbano nel quale sono inserite».

«Per l’area di risulta», sostiene Di Biase, «la giunta Masci sta facendo due errori madornali: il primo è quello dei parcheggi-silos per oltre 2.500 posti auto, il secondo è localizzare all’interno dell’area il palazzo della Regione. La somma di queste due scelte comporta la quasi totale cementificazione dell’area con la destinazione a verde pubblico di terreni del tutto residuali. Comporta inoltre l’aumento esponenziale del traffico nel cuore della città, che la renderà più invivibile di quanto non sia adesso, piuttosto che al contrario riqualificarla».

Poi Di Biase così conclude: «Oltre alla rigenerazione verde dei numerosi parchi esistenti, a partire dalla riserva dannunziana, è necessario sviluppare un piano certosino di piantumazione di tutte le strade e dei viali urbani e extraurbani, come aveva previsto la lungimirante pianificazione del dopoguerra dell’architetto Luigi Piccinato su mandato dei sindaci di sinistra di quel periodo eroico della ricostruzione.Tutto ciò in totale difformità da quanto previsto nell’atto di acquisto dell’area ad opera della giunta Pace-Sospiri nel 2001, che destinava l’80% dell’area a verde pubblico e il restante 20% a servizi pubblici e collettivi. Un vincolo di destinazione condiviso, allora come oggi, da tutti i gruppi consigliari del Comune e dalla maggioranza dei cittadini di Pescara, vincolo presente nel Prg vigente».

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