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Movimenti in giunta: Civitarese Matteucci lascia per fare posto a Teodoro?

Anzichè Giuliano Diodati, alla fine toccherebbe al professore (entrato da tecnico meno di un anno fa) l'ingrata sorte di essere "sacrificato". I commenti di Carlo Masci e dei comitati No Filovia

Stefano Civitarese Matteucci sarebbe in procinto di rimettere il proprio incarico da assessore per consentire l'ingresso di Gianni Teodoro in giunta. Dunque, anzichè Giuliano Diodati, alla fine toccherebbe al professore (entrato da tecnico meno di un anno fa) l'ingrata sorte di essere "sacrificato". Ovviamente si stanno già sprecando i commenti.

"Per fare posto a Teodoro va fuori Civitarese - scrive il consigliere comunale Carlo Masci (Pescara Futura) - Ma Civitarese non era il professore che avrebbe ridato dignità e competenza alla giunta peggiore d'Italia? Alessandrini prigioniero nella morsa di D'Alfonso, Di Matteo, Teodoro. Povera Pescara in mano a poltronisti, affaristi e porchettari senza un'idea o un progetto se non i loro interessi personali. Ma veramente ci meritiamo questo scempio delle Istituzioni?".

I comitati No Filovia accolgono "con amara riflessione" l'uscita "tardiva" dell'assessore Civitarese dalla giunta Alessandrini, avendone sollecitato le dimissioni volontarie fin dall'aprile scorso: "Una soluzione obbligata sul piano politico, che avrebbe suggerito un più elegante passo indietro spontaneo da parte dell'interessato, che invece non c'è stato. Un'occasione persa. Il cortese invito al dialogo auspicato nelle migliori intenzioni e premesse dal Professor Stefano Civitarese Matteucci all'atto dell'insediamento, che risale ad ottobre 2016, raccolto di buon grado dai comitati, si è subito dopo interrotto sul solco incolmabile rilevato in ordine a un tema centrale per la mobilità sostenibile dell'area vasta metropolitana".

La Filovia mai nata tra Pescara e Montesilvano era per l'assessore "strategica e determinante, tanto da farne il tema portante del nuovo PUMS", mentre i comitati la ritengono "un progetto fallimentare da accantonare considerata l'impraticabilità accertata e verificata su un tracciato mai costruito allo scopo, per un impianto di TPL gravato da costi di gestione e manutenzione assai elevati e insostenibili per la fiscalità generale".

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