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Danni provocati dai cinghiali alle produzioni agricole in Val Pescara, Testa: "Occorre modificare la legge nazionale 157"

Il consigliere regionale Guerino Testa, capogruppo di Fratelli d'Italia, ha partecipato a un incontro con amministratori della Val Pescara, ente Parco e imprenditori agricoli

«Occorre modificare la legge nazionale 157 del 1992 sulla caccia per l'emergenza cinghiali».
A dirlo è il consigliere regionale Guerino Testa, capogruppo di Fratelli d'Italia, dopo un incontro con amministratori della Val Pescara, ente Parco e imprenditori agricoli.

A richiedere l'incontro, al quale hanno partecipato molti amministratori dei Comuni interessati dalla problematica, della Coldiretti, della dirigenza del Parco della Maiella, oltre ai titolari di diverse aziende agricole locali, di rappresentanti di associazioni culturali del territorio e di numerosi cittadini, è stato il sindaco di Bolognano, Guido Di Bartolomeo.

«Si tratta di una questione molto sentita», spiega Testa, «che preoccupa non poco gli imprenditori agricoli e anche i residenti a causa dei gravi danni causati dall’invasione degli animali selvatici. C’è stato un proficuo confronto durante il quale ho fatto presente come la Regione abbia finora fatto il possibile per contrastare la presenza sempre più frequente e rovinosa dei cinghiali, cercando di ampliare il novero dei soggetti abilitati all’abbattimento di questi animali, modificando anche più volte la legge regionale nel giro di qualche mese. Ma il problema resta, ed anzi, è addirittura aumentato in alcune aree della regione, motivo per cui appare necessario modificare il quadro normativo nazionale altrimenti si rischia o di predisporre misure inefficaci o di incorrere nell’impugnativa da parte del Governo. Subito dopo l’incontro mi sono attivato con l’assessore regionale competente, Emanuele Imprudente, sottoponendogli le istanze riguardanti i territori della provincia di Pescara e, contestualmente, ho portato la tematica all’attenzione del gruppo parlamentare di FdI affinché supporti la modifica della legge 157/’92 sulla caccia. Di certo urge, infatti, intervenire celermente per offrire una risposta alle necessità del mondo agricolo in particolare che lamenta danneggiamenti ingenti e continui, al fine di garantire maggiore efficacia alle attività di prevenzione e limitazione dei danni diretti e indiretti alle colture agricole e forestali, e per assicurare l’incolumità delle persone».

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