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Centro diurno per pazienti psichiatrici di via Vespucci a rischio chiusura, Acerbo: "Nessuna risposta dalla Asl"

L'ex consigliere comunale e regionale torna ad accendere la luce sul centro diurno a rischio chiusura

«Non ci sono state ancora risposte ufficiali ai comunicati della Cgil e di Rifondazione Comunista sull'annunciata chiusura da parte dell'Asl del centro diurno integrato di Via Vespucci a Pescara».
A dirlo è Maurizio Acerbo, ex consigliere comunale e regionale, che ricorda come la struttura residenziale assistita ospiti 4 pazienti psichiatrici «a cui è stato comunicato che saranno sparpagliati in altre strutture private più reclusive e comunque distanti dall'ambito urbano».

«Il quotidiano "Il Centro"», aggiunge Acerbo, «ha riferito dichiarazioni di non specificati dirigenti o funzionari della Asl che sostengono che gli operatori impegnati finora nella struttura di via Vespucci non perderanno il lavoro perchè saranno ricollocati altrove. Sorge una domanda: ma se la Asl non ha problemi a garantire la continuità occupazionale di operatrici e operatori perchè non garantisce anche quella del percorso riabilitativo dei pazienti? Perchè si deve chiudere l'unica struttura residenziale a Pescara? Tra l'altro chiunque si occupa di salute mentale dovrebbe convenire che nell'area metropolitana avremmo bisogno di un gran numero di gruppi appartamento e case famiglia. Più che chiuderle dovremmo aprirne di nuove».

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