Le Naiadi non chiuderanno, si va verso la proroga per un anno all'attuale gestore
A farlo sapere è Claudio Croce, presidente della commissione Statuto e Rapporti con la Regione Abruzzo al termine della seduta congiunta con la commissione Sport presieduta da Adamo Scurti
Le Naiadi non chiuderanno neanche per un giorno e nelle prossime ore la Regione Abruzzo disporrà una proroga di un anno del contratto all'attuale gestore.
A farlo sapere è Claudio Croce, presidente della commissione Statuto e Rapporti con la Regione Abruzzo al termine della seduta congiunta con la commissione Sport presieduta da Adamo Scurti.
Nei prossimi 12 mesi, aggiunge Croce, «occorrerà verificare la validità del project financing proposto da una cordata che vede come capofila l’imprenditore Amedeo Pomilio, project che è stato rimodulato dagli iniziali 11milioni di euro a 3milioni 800mila euro».
La proroga sarà utile per dare sufficienti garanzie a utenti, famiglie e atleti e seppure, alla fine, dovesse naufragare il progetto di finanza, comunque la Regione è pronta con il Piano B, ovvero il bando per la gestione dell’impianto che avrà una durata minima di 10-11 anni per consentire all’imprenditore, che assumerà l’onere di guidare il complesso, di investire e di avere il tempo per recuperare e ammortizzare le spese sostenute.
«Il Comune di Pescara», aggiunge Croce, «non ha una diretta competenza sulla gestione del complesso, ma è evidente che, come amministrazione, ci riteniamo soggetto interessato e il nostro auspicio, chiaramente, è che gli organi competenti facciano tutto il possibile per garantire la tutela di una struttura che nel tempo ha subito fin troppi contraccolpi. Oggi abbiamo ricevuto in tal senso delle rassicurazioni concrete da parte del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Guerino Testa che, peraltro, hanno confermato quelle già arrivate dal presidente del consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri già nel giorno in cui la squadra di Pallanuoto di A2 ha annunciato la propria mancata iscrizione al campionato proprio per il presunto clima di incertezza che si registra attorno al futuro dell’impianto sportivo».