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Una casa della comunità h24 a San Silvestro spiaggia, stop del progetto in consiglio comunale: "Non si faccia nel parco 8 marzo"

L'area era stata già individuata, ma visto che si tratta di un'area adibita ad un parco si andrà ad approfondire per capire se ci sono alternative confermano il presidente di commissione Di Pino e l'assessore Carota, dalle opposizioni il secco "no" al dove, ma sul progetto nessuna obiezione

Una casa di comunità nella zona di sud di Pescare e per la precisione nella zona di San Silvestro spiaggia con un duplice obiettivo: offrire sì i servizi tipici di un distretto sanitario, ma ancor più essere un presidio di riferimento grazie all'operatività h24, per quei codici bianchi e verdi che troppo spesso mandano in tilt il pronto soccorso così che questo possa essere decongestionato e allo stesso tempo l'utenza essere assistita senza eccessivi disagi.

Il progetto è pianamente condiviso, ma dopo l'approvazione della delibera nelle commissioni finanze e gestione del territorio presiedute da Salvatore Di Pino e Andrea Salvati, è arrivato lo stop in consiglio comunale. Necessario aprire una riflessione e approfondire, spiegano sia Di Pino che l'assessore comunale al patrimonio Maria Rita Carota, sul dove il nuovo poliambulatorio dovrà sorgere. 

A sollevare obiezioni sono state le opposizioni appreso che il nuovo polo che la Asl vuole realizzare e per il quale, spiega di Pino, la stessa ha già approvato il progetto di fattibilità, dovrebbe sorgere nel parco “8 marzo” (San Silvestro spiaggia), un'area verde attrezzata. L'ennesima, queste le accuse mosse, che l'amministrazione Masci vorrebbe “cementificare” hanno avuto modo di denunciare anche sui social Piero Giampietro (Pd) e Massimo Di Renzo (M5s) e dove, mostrano i due con delle foto pubblicate sui loro profili social, in realtà le indagini geologiche e geognostiche proprio in vista della realizzazione del presidio, sono già iniziate.

Il cartello dei lavori esposto nel parco 8 marzo

“La questione è molto importante – spiega Carota a IlPescara -. Realizzare una casa della comunità in quella zona è importante per la cittadinanza, ma certamente faremo delle valutazioni essendo quell'area indicataci anche dagli uffici come quella più adatta a rispondere alle caratteristiche richieste dalla Asl, adibita attualmente a verde”. L'intenzione sarebbe quella di vedere se è possibile trovare un'alternativa e non è mancato chi ha sottolineato come sul verde una prima battaglia il Comune l'abbia persa proprio oggi di fronte al Tar (Tribunale amministrativo regionale) per l'asilo di via della Fornace Bizzarri, sebbene l'amministrazione per voce del vicesindaco Gianni Santilli abbia già annunciato il ricorso al consiglio di Stato.

Anche in questo caso a dettare i tempi è l'urgenza. Sì perché il nuovo polo ambulatoriale h24 dovrà avere il lasciapassare entro il 31 marzo essendo oggetto di un finanziamento del piano nazionale di ripresa e resilienza (pnrr) e dunque vincolato da tempi di appalto e conclusione dei lavori ben definiti.

Sul fatto che la zona debba essere comunque quella è convinto anche Di Pino dato che si tratta di un'area attualmente scoperta e anche di una zona ben collegata dato che è a due passi dall'uscita dell'asse attrezzato. È lui a spiegare il dettaglio del progetto che prevede la realizzazione di quello che sarebbe il terzo distretto della città, ma con funzionalità ben più ampie. “Si tratta di una struttura di tre livelli non impattante e perfettamente in linea con quella che è l'urbanistica della zona. I servizi che verrebbero dati sono di assistenza socio-sanitaria tant'è che la struttura rientrerebbe nell'organizzazione del sistema sanitario nazionale prevedendo la presenza di medici di base, del pediatra di libera scelta, degli specialisti ambulatoriali, di un centro prelievi, ma anche una prima assistenza medica capace di decongestionare il pronto soccorso grazie alla gestione dei codici verdi e bianchi senza dimenticare la presenza di personale infermieristico e psicologico”.

“C'è stata u'interlocuzione tra la Asl e il Comune per individuare il terreno – spiega ancora il presidente della commissione finanze -. L'azienda ha diverse strutture disseminate sul territorio, ma si vuole dare un riferimento alla zona sud dato che il distretto di via Rio Sparto serve una zona, quella di San Donato, densamente popolata”.

Le critiche sollevate, va ribadito, non sono per la casa di comunità di cui tutti vedono la necessità, ma nella sua collocazione. Al momento dunque l'approvazione della delibera per la concessione del parco “8 marzo” alla Asl resta ferma in attesa di ulteriori verifiche per capire se alternative ci siano o meno.

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