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Caro pedaggi A24-A25, i sindaci di Lazio e Abruzzo a Salvini: "Diminuire i costi e garantire la sicurezza"

I primi cittadini hanno scritto al ministro delle infrastrutture per chiedere di aprire subito un tavolo e trovare soluzioni condivise che non solo scongiurino aumenti, ma che permettano esenzioni ai pendolari e non solo

Ridurre i costi dei pedaggi, ma anche garantire l'esenzione ai residenti di Abruzzo e Lazio che la A24 e la A25 la percorrono per motivi di lavoro, studio e salute. E' quello che i sindaci delle due regioni chiedono con una lettera, al ministro delle infrastrutture e le mobilità sostenibile Matteo Salvini auspicando l'apertura immediata di un tavolo istituzionale“per individuare provvedimenti ed iniziative atti a garantire la sicurezza nei tratti autostradali”.

Solo alcune delle richieste avanzate per garantire i cittadini dopo che la gestione dell'autostrada è passata da Strada dei Parchi del gruppo Toto all'Anas. D'altra parte, ricordano i primi cittadini, quello del congelamento degli aumenti e, di conseguenza, anche la diminuzione dei pedaggi è una promessa elettorale che hanno fatto tutti. I sindaci ricordano che su caro pedaggi e sicurezza della A-24/A-25 si battono dal 3 gennaio 2019 e cioè da quando la gestione era passata in mani private con le tariffe salite del 13 per cento facendo dell'arteria la più cara d'Italia. “Si trattava di un salasso oramai insostenibile per le tasche dei cittadini ed incompatibile con il fragile tessuto sociale e produttivo delle zone più interne e periferiche di questa parte dell'Italia centrale già duramente colpita dai tragici eventi sismici”.

Un territorio difficile quello attraversato dall'autostrada dove si lotta quotidianamente, ricordano i sindaci, contro lo spopolamento, l'impoverimento delle famiglie e la scarsa competitività d'impresa. Di qui l'idea di unirsi e portare avanti battaglie comuni promuovendo iniziative e battendosi per le problematiche che si trovano ad affrontare, compresa quella dell'aumento dei pedaggi, “un disagio – sottolineano – che si riversa riversa sulle migliaia di cittadini da essi rappresentati e ai quali vogliono dare voce. Quotidianamente, per lavoro, per mancanza di servizi sanitari, di strutture scolastiche, migliaia di cittadini sono costretti al pendolarismo autostradale non avendo, in molti casi, una valida alternativa su rotaie. Gli interventi degli amministratori hanno voluto manifestare anche tutto il disagio e l'amarezza conseguenti all'abbandono e allo scarso interesse dimostrato dalle istituzioni centrali nei confronti di questa problematica. Da quel lontano 3 gennaio 2018- si legge ancora nella lettera inviata a Salvini - ne è passato di tempo, la nostra battaglia ha portato di fatto al blocco delle tariffe al 31 dicembre 2017, ma la problematica ancora non è stata risolta definitivamente e la sicurezza delle nostre autostrade non è pienamente garantita”.

“A ciò si aggiunga - continuano i sindaci laziali e abruzzesi - che il recente ritorno ad Anas della gestione delle arterie autostradali A24-A25 ha determinato, di fatto, il venir meno di quella convenzione che è sempre stata additata come la causa degli ingiustificati ed esorbitanti aumenti tariffari. Circostanza quest'ultima che ci spinge, ancora con maggiore forza a chiedere la dovuta e giusta diminuzione delle tariffe”. Di qui le richieste avanzate perché si blocchino i rincari e si garantiscano le esenzioni istituendo un tavolo istituzionale che permetta un confronto serio e sereno sulla questione mobilità che interessa le due regioni.

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