Caro-mense, le posizioni restano distanti: l'opposizione chiede un consiglio comunale straordinario
Nella mattina di lunedì 30 ottobre la commissione controllo e garanzia presieduta da Giampietro (Pd) con genitori e associazioni dei consumatori e l'incontro dell'assessore Santilli con la Federconsumatori. L'esponente dem: "Con il centrodestra tariffe più alte delle scuole private". L'assessore: "Fatti grandi sforzi, possibili nuove agevolazioni con il bilancio"
Le opposizioni chiederanno un consiglio comunale straordinario e per eventuali nuove modifiche alle tariffe si dovrà aspettare la seduta sul bilancio nel corso della quale potrebbe arrivare un emendamento della maggioranza che darà ulteriori agevolazioni alle famiglie. Un passaggio quest'ultimo già anticipato a IlPescara dall'assessore comunale alla Pubblica istruzione Gianni Santilli e che ribadisce al termine dell'incontro avuto sul caro-mense con Federconsumatori. Associazione che, fa sapere, avrebbe chiesto di adeguare le fascie Isee così da arrivare ad almeno 40mila euro perché si paghi il pasto “pieno” con le nuove tariffe che scatteranno nel 2024. Una cosa “impossibile”, afferma Santilli rimarcando che l'amministrazione avrebbe già compiuto molti sforzi togliendo fondi ad altri capitoli di spesa per andare incontro alle famiglie e creare quella nuova fascia Isee che ha portato da 18mila a 22mila il limite per le agevolazioni. Un ulteriore sforzo, sebbene nell'impossibilità di soddisfare quella richiesta, si valuterà di farlo dunque in seduta di bilancio torna a sottolineare.
Dall'altra parte però ci sono genitori, opposizioni e associazioni di categoria. La delibera con la nuova fascia Isee che è divenuta ancora una volta oggetto di critiche, è stata al centro della nuova seduta della commissione controllo e garanzia presieduta dal capogruppo Pd Piero Giampietro (Pd). “Le famiglie – riferisce – sono deluse dall'atteggiamento della giunta Masci e preoccupate per l'esplosione dei costi a partire da gennaio, con aumenti che interesseranno tutti gli utenti e rischi su tempo, attività pomeridiane, pre e post scuola”
Resta dunque la distanza tra l'amministrazione con Santilli che a IlPescara ribadisce come sia stato fatto il massimo possibile, e le famiglie che tramite la portavoce Roberta Aquilani già nei giorni scorsi aveva sottolineato come la nuova delibera non avrebbe dato affatto le risposte sperate rimarcando che “non si è ricchi con 18mila euro così come non lo si è con 22mila”.
Una delibera che, torna ad attaccare Giampietro, è stata approvata “a sorpresa” e che “ha reso le mense pescaresi tra le più care d’Italia”, ribadisce criticando Santilli per l'assenza in commissione. Assenza che, aveva riferito a IlPescara, era dovuta a impegni precedenti compreso l'incontro con Federconsumatori e cui avrebbe partecipato, aveva avuto modo di dire, se fatta in un orario diverso.
Per il capogruppo Pd la delibera è ancora una volta “insufficiente” a fronte delle esigenze espresse dai genitori “che sono arrivati in commissione con studi e analisi comparative che dimostrano che Pescara diventa una delle più care d’Italia, specialmente perché nelle scuole pubbliche del resto d’Italia le famiglie alle quali si chiede di pagare il 100 per cento della tariffa sono solo le più ricche, quelle con Isee oltre 35-40mila euro, mentre il Comune di Pescara sostanzialmente lo chiede a tutte le famiglie con i genitori che lavorano”.
“Parliamo di pasti di bambini nelle scuole dell’obbligo. Chi oggi paga 1,85 euro a gennaio potrà arrivare a pagare quasi 3 euro, chi oggi paga ogni pasto 3,71 euro arriverà a pagare anche 6 euro. Altro che un caffè al giorno, la mensa nelle scuole pubbliche pescaresi costerà più delle scuole private. Ecco perché – conclude - come consiglieri comunali di opposizione stiamo sottoscrivendo la richiesta di una seduta straordinaria del consiglio comunale, aperta alla partecipazione attiva di genitori, associazioni dei consumatori, rappresentanti sindacali e dei consigli di istituto, affinché la decisione della giunta Masci venga rivista”.