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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Caro bollette, il Movimento 5 Stelle all'assessore Seccia: "Attende aiuti dall'alto, ma la giunta deve tutelare i deboli a prescindere"

E' botta e risposta tra i pentastellati e il componente della maggioranza che ieri, replicando ai primi, aveva assicurato che i fondi per sostenere imprese e famiglie ci sono: "I 500 milioni cui fa riferimento sono quelli previsti dalla legge di bilancio del governo che non si sa né se né quando si farà", ribattono dall'opposizione

“Siamo abituati ai giochi di prestigio con i quali l'assessore Seccia tenta spesso di mascherare le manovre finanziarie piratesche della banda Masci,  ma è offensivo che si cerchi di ingannare così, non tanto noi, quanto i cittadini”.

Inizia così la piccata replica dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Erika Alessandrini, Paolo Sola e Massimo Di Renzo all'assessore comunale al bilancio Eugenio Seccia che ieri aveva a sua volta risposto al M5s che ha accusato la maggioranza di non aver previsto fondi per il sostegno a famiglie e imprese al fine di affrontare il caro-bollette pensando invece solo a rifare gli asfalti.

“I 500 milioni di euro a cui l'assessore fa riferimento, sono quelli promessi dal governo Meloni in una legge di bilancio che non è chiaro quando vedrà la luce, né con che criteri, rischiando di produrre forse i primi risultati quando molte famiglie si saranno già arrese alle difficoltà. Al momento l'unico aiuto arrivato dal 'governo degli underdog' – incalzano i pentastellati - è rappresentato dalla possibilità solo per le imprese di rateizzare le proprie bollette. Per cui l'assessore al bilancio comunale dovrebbe giustificare nel merito perché la sua maggioranza preferisce programmare asfalti e interventi secondari ignorando, invece, le vere priorità e urgenze del momento storico, a cui un'amministrazione accorta dovrebbe saper guardare per indirizzare le proprie scelte”.

“Che arrivi o meno un aiuto dall'alto – concludono Alessandrini, Sola e Di Renzo - questa giunta dovrebbe rimboccarsi le maniche e pensare in autonomia a come tutelare il proprio territorio e le fasce più deboli, restituendo alla città e a chi è più in difficoltà, dopo avere per prima saccheggiato le loro tasche con autovelox, T-Red e ogni altra forma di brigantaggio legalizzato”.

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