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Carenza idrica, la situazione resta (e sarà) grave: l'unica strada sarà dotarsi di autoclave

Questo quanto fa sapere Ivo Petrelli, presidente della commissione Ambiente, dopo l'incontro con Giovanna Brandelli, presidente dell'Aca. Al vaglio l'ipotesi di contributi da parte di Comune e Regione Abruzzo per l'istallazione delle autoclavi

La crisi idrica che si è aggravata nell'ultimo anno rischia di peggiorare e diventare strutturale nei prossimi anni.
È il quadro emerso dopo la seduta in Comune tra il presidente della commissione Ambiente, Ivo Petrelli, e la presidente dell'Aca, Giovanna Brandelli.

La Brandelli ha precisato come l'azienda consortile acquedottistica,  oltre ad aver realizzato opere d’urgenza come l’apertura di un nuovo pozzo a Bussi, stia mettendo in cantiere progetti di nuove reti per 140 milioni di euro di cui 30 milioni di euro destinati solo a Pescara.

Ma i cittadini, come evidenzia Petrelli, «devono necessariamente dotarsi di un’autoclave per superare il periodo più critico». Da parte delle istituzioni, che già oggi stanno però investendo sulla problematica, a partire dalla Regione Abruzzo, non viene esclusa una possibilità di contributo per l'installazione dell'autoclave. «Purtroppo la prospettiva non è rosea», rimarca Petrelli, «visto che per il 2030, dunque fra nove anni, è prevista una vera e propria crisi che ci impone scelte concrete e serie».

«La situazione emersa nel confronto con Aca è veramente drammatica», sottolinea Petrelli, «purtroppo la situazione ereditata dal passato è molto pesante, sia in termini economici che strutturali. Nel 2020 la risorsa idrica ha iniziato a ridursi, come ha detto l’ingegnere Brandelli tracciando il quadro in cui si inserisce la situazione emergenziale, perché non ha nevicato, condizione fondamentale per ricaricare i fossi; contemporaneamente è esploso il "caso" Covid che ha determinato un sovraconsumo di acqua domestica del 20 per cento da parte degli utenti; nel 2021 ad appesantire il quadro è stata l’assenza di pioggia da almeno sei mesi, dunque l’acqua scarseggia, ma cresce la domanda. L’Aca ha capito già dallo scorso anno cosa sarebbe accaduto nel 2021 e ha assunto delle iniziative, redigendo ad esempio una campagna per il rilevamento delle perdite sotterranee con attrezzature a ultrasuono, fondamentale per progettare gli interventi di risanamento. Non solo: l’Aca ha redatto il progetto Masterplan per aumentare il prelievo del Tirino, realizzato un primo stralcio dell’opera, a breve sarà pronto il secondo stralcio; è stata chiesta l’attivazione di nuovi pozzi di emergenza a Bussi e a Vomano Pozzo di Bussi, ma è stato autorizzato solo il primo, trovandosi all’interno del Sin (sito di interesse nazionale); è stata potenziata l’attività di manutenzione delle reti idriche, passata dai 5 mila interventi del 2019 a 5.700 nel 2020 e nel 2021 siamo già a 5.126 interventi al 30 settembre, con una previsione di almeno 6mila sino a fine anno, prima del 2019 tali interventi non erano neanche contabilizzati né registrati; poi è stata predisposta una riduzione delle pressioni di esercizio per ridurre perdite e rottura delle tubature, che determinano l’usura delle reti stesse; la razionalizzazione dei consumi idrici aprendo un tavolo con i Consorzi di Bonifica per la realizzazione di impianti separati per l’uso irriguo, situazione anch’essa difficile dopo la chiusura della diga di Penne e anche per l’assenza di dialogo tra i vari Consorzi; la predisposizione di interventi di rifacimento delle reti per 140 milioni di euro, di cui 30 milioni di euro destinati solo a Pescara, da inserire nel Pnrr».

Ma, nel corso della commissione, è stato anche affrontato il ruolo fondamentale, in questa fase, degli utenti perché ancora oggi il 70 per cento del patrimonio immobiliare residenziale risulta privo di un’autoclave. Che significa che gli appartamenti dal terzo piano in poi sono destinati a soffrire per la carenza idrica. «Ovviamente», prosegue Petrelli, «tale istanza andrà debitamente valutata, perché a oggi risulta essere l’unico modo per ripristinare un servizio idrico regolare su tutto il territorio, ma è anche vero che l’installazione e la manutenzione delle autoclavi determinano comunque un costo a carico degli utenti. A ogni modo, apprezziamo la presenza e la disponibilità del presidente Brandelli, la cui gestione alla guida tecnica dell’Aca sta sicuramente facendo la differenza in termini di serietà e concretezza delle azioni e delle progettualità che dovranno vedere mettere in cantiere gli interventi per la realizzazione di un potabilizzatore e di una rete duale per differenziare l’uso dell’acqua da parte anche delle utenze domestiche tra prodotto potabile o meno a seconda degli utilizzi».

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