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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Penne

Brioni, l'on. Gianni Melilla (SI) presenta un'interrogazione a risposta scritta

Il deputato abruzzese si rivolge ai ministri del lavoro e dello sviluppo economico dopo che l'azienda ha annunciato 400 esuberi sul totale dei suoi 1250 dipendenti distribuiti nei 3 stabilimenti dell'area vestina

Gianni Melilla, deputato abruzzese di Sinistra Italiana Sel, ha presentato un'interrogazione a risposta scritta ai Ministri del Lavoro e dello Sviluppo Economico dopo che la Brioni di Penne ha annunciato 400 esuberi sul totale dei suoi 1250 dipendenti distribuiti nei 3 stabilimenti dell'area vestina. 

Melilla chiede ai ministri quali iniziative intendano assumere per affrontare questa crisi industriale di concerto con le istituzioni abruzzesi "attivando un tavolo nazionale con la Proprietà e le Organizzazioni Sindacali per individuare percorsi non traumatici dal punto di vista occupazionale e un futuro produttivo di rilancio all'altezza della storia di una grande azienda come la Brioni".

"Si tratta di una crisi annunciata - afferma Melilla nella sua interrogazione - e su cui mesi fa avevo chiesto con interrogazione specifica un intervento del Governo Nazionale che affiancasse il lavoro che stava svolgendo con le parti sociali la Regione Abruzzo; a tale interrogazione il Governo non ha dato risposta e non ha affrontato per tempo il problema chiamando la proprietà francese a discutere dei suoi problemi di mercato al fine di dare eventualmente un contributo nel merito delle questioni; sindacati dei lavoratori, Comune di Penne e Regione Abruzzo sono stati lasciati soli nel confronto con questa multinazionale francese che ha raccolto una delle realtà più importanti dell'alta moda sartoriale italiana che ha vestito tanti capi di stato e mondo del cinema negli anni passati; investimenti sbagliati, scelte industriali diverse dalla sua tradizione artigianale, mercati saltati come quello russo a seguito di eventi politici internazionali, improvvisazioni manageriali hanno determinato una grave crisi produttiva della Brioni che ora dovrebbe essere pagata dalle lavoratrici e dai lavoratori con ben 400 esuberi, una mazzata insostenibile per l'economia pescarese e abruzzese attraversata da profonde crisi industriali".

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