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A Bolognano si lavora per istituire un museo dove custodire i reperti archeologici della "grotta dei piccioni"

L'annuncio è stato fatto dal sindaco di Bolognano Guido Di Bartolomeo, riguardanti i reperti archeologici del sito risalente al Neolitico

Il sindaco di Bolognano Guido Di Bartolomeo ha fatto sapere che i reperti archeologici del neolitico rinvenuti nella "Grotta dei piccioni" torneranno in paese dove saranno accolti e custoditi in Comune. L'ufficializzazione della notizie arriva dopo la comunicazione della Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e
Pescara a seguito della richiesta inoltrata proprio dal Comune.

Il sindaco ha ringraziato il funzionario della soprintendenza archeologica Andrea Staffa per l'attenzione e la sensibilità dimostrata per una serie di reperti di grandissimo valore storico, soprattutto oggetti in ceramiche antiche ma anche macine, asce, conchiglie ornamentali , falcetti e lamette di selce.

"Ricordo come la stagione degli scavi fu inaugurata nel lontano 1870 anche se solo dal 1870 partirono attività sistematiche che portarono alla luce una frequentazione della grotta a partire dalle prime fasi dell’età della pietra a quelle finali dell’età del bronzo. Rinvenimenti rimasti finora invisibili e non disponibili ma che a breve potranno essere mostrati ai tanti studiosi ed alla popolazione Bolognanese, e non solo, che ne potrà godere ed usufruire ai fini storici, archeologici, didattici e finanche turistici."

Di Bartolomeo ha fatto sapere che ora si lavora per istituire un museo ad hoc nel palazzo comunale da poter inaugurare a breve, ringraziando anche l'Associazione Archeoclub “Vado del Ceraso Aps” di Bolognano per
aver dato la disponibilità a collaborare per la migliore tutela dei reperti archeologici.

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