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Bando per le Periferie, il Governo dice stop: niente fondi anche per Pescara

L'amministrazione comunale è pronta a dare battaglia assieme all'Anci per ripristinare i 18 milioni di euro di fondi che erano destinati ai progetti di riqualificazione e sviluppo delle periferie

No allo stop al Bando di riqualificazione delle Periferie. L'amministrazione comunale pronta a dare battaglia per riottenere i 18 milioni di euro stanziati dai Governi precedenti per i progetti di riqualificazione e sviluppo delle aree periferiche della città. Progetti già pronti per la fase esecutiva.

PESCARA, 58 MILIONI PER LE PERIFERIE

Stamane il sindaco Alessandrini, assieme  agli assessori Cuzzi, Diodati e Di Iacovo ha illustrato il percorso che, assieme all'Anci, sarà condiviso per far sì che i 96 comuni interessati dal bando possano avere lo stanziamento preventivato.

Il primo cittadino:

Tanti sono gli interventi importanti ricompresi nel nostro progetto, in ambito sociale, culturale e soprattutto lavori pubblici, fra questi il collegamento della strada Pendolo, per favorire una mobilità più ampia trasversale alla città. Un lavoro per cui lavoro tutti i Settori e assessori coinvolti, che hanno fatto miracoli per stringere i tempi e concepire interventi utili, belli e solidi. E noi ora, in un momento in cui non c’è un clima di grande fiducia verso la politica, dopo aver loro presentato gli interventi nei quartieri dovremmo tornare lì e dire ai cittadini che la riqualificazione arriverà fra due anni!

L'assessore Cuzzi:

E’ un raggio di azione che va da Fontanelle dov’è prevista la riqualificazione della piazza e la costruzione di alloggi per disabili e infrastrutture per sport e verde, a San Donato, Zanno, Villa del Fuoco, intervenendo anche su via Stradonetto, via Sacco, nel Borgo Marino sud con la riqualificazione della piazza Caduti del Mare in stand by da anni che diverrà bellissima con l’opera di Franco Summa pensata per colorarla. Non solo lavori pubblici, ma anche un percorso avviato con i settori Cultura, Sport e le Politiche sociali per riempire i quartieri di servizi e dargli un’anima, relazionarci ai ragazzi, per dare loro una città vivibile e agevolare progetti per evitare la dispersione scolastica. La ghettizzazione è una vera e propria piaga, che si contraddistingue per i risvolti sociali, ma invade anche altri campi, il progetto è nato per vincerla e unire i quartieri nell’ottica di una città policentrica. 

L'assessore Di Iacovo ricorda come quel bando prevedeva risorse importanti per la cultura cittadina, spostando i centri di aggregazione dal centro anche alle periferie.

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