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Coronavirus, l'assessore Verì: "In Abruzzo ci sono 4 banche del plasma iperimmune dallo scorso marzo"

A farlo sapere è Nicoletta Verì, assessore regionale alla Sanità, che evidenzia come «non c’è nessun bisogno di sollecitarne l’istituzione, perché il governo regionale lo ha già fatto da un bel po’. E lo ha fatto, tra l’altro, tra le primissime Regioni italiane»

In Abruzzo ci sono 4 banche del plasma iperimmune dallo scorso mese di marzo per le cure dei pazienti affetti da Covid-19 (Coronavirus).
A farlo sapere è Nicoletta Verì, assessore regionale alla Sanità, che evidenzia come «non c’è nessun bisogno di sollecitarne l’istituzione, perché il governo regionale lo ha già fatto da un bel po’. E lo ha fatto, tra l’altro, tra le primissime Regioni italiane».

La Verì interviene dopo le dichiarazioni di un esponente della minoranza consiliare, che ne chiedeva l’attivazione.

«Comprendo che la situazione difficile che stiamo vivendo da mesi possa aver fatto passare sotto traccia alcuni provvedimenti adottati mesi fa dal governo regionale nell’ambito della gestione dell’emergenza», aggiunge la Verì, «ma ribadisco che chi ricopre incarichi istituzionali ha il dovere di non fornire informazioni distorte ai cittadini, già costretti a districarsi tra ordinanze e regolamenti che cambiano di giorno in giorno».

Come aggiungono dalla Regione, a partire dallo scorso marzo la rete trasfusionale regionale è stata organizzata per la raccolta, lavorazione, qualificazione biologica e stoccaggio del plasma iperimmune prelevato da pazienti-donatori guariti da Covid-19, secondo le indicazioni e gli standard operativi forniti dal centro nazionale sangue. In particolare le unità di plasma iperimmune raccolte sono stoccate nelle strutture trasfusionali di Pescara, Teramo, L’Aquila e Lanciano.
Da aprile, poi, anche nella nostra regione è stato avviato uno studio multicentrico per valutare l’efficacia e la sicurezza dell’immunoterapia passiva con plasma donato da pazienti Covid-19 guariti. Lo studio, ancora in corso, è stato promosso dal centro regionale sangue, diretto da Pasquale Colamartino, in sinergia con il servizio trasfusionale di Pescara a cui è affidato il coordinamento della sperimentazione, e in collaborazione con tutti i servizi trasfusionali della Regione Abruzzo. Lo studio sta progredendo anche grazie al coinvolgimento e alla collaborazione delle unità operative cliniche Covid-19 e dei laboratori di patologia clinica e virologia specializzati.

Così conclude l'assessore Verì: «La Regione continuerà ad adottare, come già fatto finora, ogni possibile iniziativa per sensibilizzare i pazienti guariti da questa terribile malattia, affinché si rendano disponibili a partecipare a questo programma sanitario. L’esperienza e il grande lavoro svolto dai servizi trasfusionali in questi mesi hanno dimostrato che in Abruzzo, come in altre Regioni, non è purtroppo facile selezionare soggetti realmente idonei a donare plasma iperimmune e che pertanto è necessario il massimo coinvolgimento possibile dei pazienti guariti».

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