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Secco "no" dei sindacati all'avviso Asl che riapre le porte a medici e oss pensionati: "Tende alla privatizzazione"

Le segreterie regionali della Fp Cgil, della Cisl Fp, della Fials e del Nursind chiedono il "ritiro con effetto immediato" della delibera che lo prevede avanzando la richiesta di indire concorsi pubblici che permettano di assumere i giovani

Ritirare “con effetto immediato” la delibera 109 del 31 dicembre 2023 e indire bandi di concorso che consentano di assumere giovani all'interno dell'Azienda sanitaria locale. Una richiesta chiara quella che arriva dai sindacati in riferimento alla delibera con cui si dà seguito all'avviso pubblico per la “Manifestazione di interesse di medici laureati e personale dirigenziale medico collocato in quiescenza, personale del ruolo sanitario di area comparto e oss collocati in quiescenza, disponibili a prestare attività clinico assistenziale”.

Una delibera con cui, in sostanza, si richiamano medici e oss (operatori socio-sanitari) pensionati in servizio e proprio questo sarebbe il principale problema di quel bando per Massimo Di Giovanni (Fp Cgil), Vito Di Milia (Cisl Fp), Gabriele Pasqualone (Fials) e Antonio Argentini (Nursind) rappresentando, dichiara Di Giovanni a IlPescara, “uno strumento ulteriore che tende alla esternalizzazione-privatizzazione del servizio sanitario nazionale pubblico e universale. Queste lavoratrici e questi lavoratori rientrerebbero in servizio essendo pensionati, non come lavoratori dipendenti subordinati della Asl che è una cosa che avviene per concorso, ma con un contratto di collaborazione quindi di fatto come autonomi. Pertanto – chiosa – è una sorta di privatizzazione”.

Come noto i sindacati, così come parte della politica, si erano già scagliati tempo fa contro la delibera dell'Azienda con cui si intende esternalizzare il servizio del pronto soccorso per la gestione dei codici bianchi e verdi, tanto che proprio la Cgil organizzò in quell'occasione un presidio davanti al presidio ospedaliero contestando anche in quell'occasione il fatto che quella scelta andasse nella direzione della privatizzazione.

Le sigle sindacali, si legge in una nota congiunta inviata ai vertici aziendali e regionali, “esprimono grande disappunto in merito a questa scelta e chiedono con effetto immediato la revoca della delibera che tende nella direzione opposta alle esigenze reali della Asl di Pescara che, soprattutto in questo momento storico, necessita di nuove forze lavoro”.

L'obiettivo per le segreterie provinciali della Fp Cgil, della Cisl Fp, della Fials e del Nursind dovrebbe dunque quello essere di rinnovare e rafforzare “predisponendo bandi di concorso, verticalizzazioni interne ed ogni altra opportunità prevista dalla normativa al fine di acquisire personale giovane che possa lavorare in maniera stabile, che consenta una migliore efficienza nei servizi erogati ed una migliore programmazione organizzativa all’interno dell'Azienda sanitaria locale”.

La richiesta è stata formalmente inviata al direttore generale della Asl Vincenzo Ciamponi, al direttore amministrativo Vero Michitelli, il direttore delle dinamiche del personale Giuseppe Barile, l'assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì e il direttore regionale del dipartimento della sanità Claudio D'Amario. 

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