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Rincari A24 e A25, Marsilio si rivolge a Draghi: "Un tavolo sul futuro delle autostrade"

Il governatore sottolinea che sarebbe "un salasso insostenibile per i cittadini oltre che incompatibile con il già fragile tessuto economico-sociale delle aree interne"

Una lettera inviata al presidente del consiglio, Mario Draghi, e al ministro per le infrastrutture, Enrico Giovannini, per chiedere la convocazione di un tavolo istituzionale sulle problematiche legate alle autostrade A24 e A25 "con la partecipazione di tutti gli attori coinvolti, al fine di individuare una soluzione definitiva alle numerose criticità che interessano un'opera strategica di rilevanza nazionale, a cominciare dal paventato aumento delle tariffe".

L'autore della missiva è il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che fa così seguito a quella del 5 aprile scorso in cui veniva sollecitato "un tempestivo intervento del governo", unitamente alle rimostranze di una cinquantina di parlamentari che protestavano per l'aumento delle tariffe da fine giugno dopo la scadenza del congelamento, con un rincaro pari addirittura al +370%, in caso di approvazione del piano economico finanziario della concessionaria Strada dei Parchi Spa, che scatterebbe alla scadenza della concessione nel 2030. 

Marsilio sottolinea che sarebbe "un salasso insostenibile per i cittadini oltre che incompatibile con il già fragile tessuto economico-sociale delle aree interne di questa parte dell'Italia centrale". Il carteggio è stato spedito anche ai tre commissari nominati dal governo. Mercoledì 4 maggio, alla Camera dei Deputati, il ministro Giovannini riferirà sulla problematica in seguito all'interrogazione del presidente dei deputati di Fratelli d'Italia, Francesco Lollobrigida.

Il nuovo intervento del governatore abruzzese arriva all'indomani della decisione di Toto Costruzioni Generali, esecutore dei lavori affidati in house dalla consociata Strada dei Parchi (entrambe del gruppo abruzzese Toto), di avviare una procedura di licenziamento collettivo che interesserà 110 lavoratori nel cantiere Valle del Salto. Il tutto in una situazione caratterizzata da incertezza negli investimenti sulla messa in sicurezza - è bloccato l'investimento di 6,5 miliardi di euro previsto nel piano economico finanziario, fermo dal 2013 - e da un contenzioso tra Sp e ministero delle infrastrutture, con un'istanza di revoca anticipata della concessione da parte del governo che costerebbe allo Stato 2,5 miliardi. 

"È con dispiacere - scrive Marsilio - che ho appreso da notizie di stampa della decisione di Toto Costruzioni Generali. Secondo quanto dichiarato dalla società, la scelta sarebbe da ricondurre allo stallo che perdura da troppo tempo sulla gestione futura dell'autostrada. Mi sembra evidente come tale ultimo episodio denoti un ulteriore peggioramento della situazione, già critica", conclude il presidente della Regione.

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