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Ass. D'Ercole, Sospiri sulle accuse del PD: "Strabismo e mancanza di coerenza"

Il capogruppo del Pdl al Comune Sospiri è tornato sulla questione della presunta incompatibilità del neo assessore D'Ercole con la sua carica e sulla richiesta di dimissioni di Licio Di Biase. Sospiri risponde alle accuse del PD: "Nessuna incompatibilità. Mancanza di coerenza e serietà da parte dell'opposizione"

Il consigliere comunale e capogruppo del Pdl Sospiri è intervenuto questa mattina sulle due questioni sollevate dal Pd nelle ultime settimane, riguardanti la presunta incompatibilità del neo assessore D'Ercole con la sua carica e sulla richiesta di dimissioni del Presidente del Consiglio Di Biase coinvolto in un'inchiesta giudiziaria.

Sulla vicenda dell'assessore D'Ercole, Sospiri parla di scarsa coerenza e strabismo da parte del Pd e dell'opposizione. Il capogruppo del Pdl, infatti, ricorda come nel '99 l'allora consigliere comunale, poi diventato assessore del centrosinistra D'Incecco, fece causa al Comune per un risarcimento riguardante un danno avuto al suo studio professionale.

"Il centrosinistra deve spiegare come mai, nel '99, non sollevò la questione dell'incompatibilità dell'incarico affidato all'assessore D'Incecco che, a differenza di D'Ercole, era appellante e non appellato. La politica, per essere considerata seria dai cittadini, deve dimostrare coerenza sia quando si è all'opposizione che quando si lavora in maggioranza, cosa che il PD ed i suoi consiglieri non hanno mostrato." dichiara Sospiri.

Sulla questione invece della richiesta di dimissioni dell'attuale Presidente del Consiglio Comunale Licio Di Biase e di due consiglieri comunali, coinvolti in un'indagine giudiziaria, richiesta avanzata da Marco Alessandrini, Sospiri replica: "Il consigliere Marco Alessandrini, che ora chiede le dimissioni di Di Biase e dei consiglieri indagati, dovrebbe spiegare come mai, quando era assessore nella Giunta di un sindaco plurindagato per diversi reati, non fece la stessa richiesta. Qualora Di Biase ed i consiglieri, che ricordiamo ora sono solo indagati, dovessero essere rinviati a giudizio, le dimissioni sarebbero una scelta obbligata che loro stessi, per una questione di coerenza e stile, avanzeranno". conclude Sospiri.

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