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Movida, passa il piano di risanamento acustico, Di Iacovo (Pd): "L'incudine su cui si abbatterà il martello del regolamento"

Per il consigliere comunale quella scritta oggi "è una pagina negativa", l'auspicio è che nel decidere le misure da adottare per tutta la città si ascoltino anche gli esercenti, su piazza Muzii: "Desertificarla vuol dire lasciare spazio alla criminalità, in gioco c'è la sicurezza"

“Quella scritta oggi in consiglio comunale è una pagina negativa: è l'incudine su cui si abbatterà il martello del regolamento che interesserà tutta la città”.

Con queste parole il consigliere comunale del Pd Giovanni Di Iacovo commenta l'approvazione del tanto discusso piano di risanamento acustico che oggi  in consiglio comunale ha visto la maggioranza votare compatta. La stessa compattezza con cui le opposizioni hanno detto “no” al documento. “Questo piano di per sé non dice nulla tranne prefigurare che nei prossimi mesi sindaco e giunta dovranno lavorare ad un regolamento che metterà in discussione ancora una volta gli orari di chiusura dei locali, degli spazi dei tavolini e tutto ciò che in esso viene indicato come un problema oggi in piazza Muzii, ma domani in tutta la città visto che il piano riguarda tutta Pescara. Per questo abbiamo proposto un emendamento, l'unico approvato, perché alla redazione del regolamento oltre ai residenti partecipino anche i rappresentanti di categoria”.

“La cosa che preoccupa – aggiunge – è l'impostazione di questo piano e di questa amministrazione che vede come un fastidio le attività dei locali. Li vede come un problema da risolvere invece che come un'occasione da valorizzare. Speriamo che nel fare il regolamento vengano prese in considerazione le esigenze di tutta la città e non solo dei residenti. Tutti devono essere ascoltati”. Quello che si preannuncia, prosegue, “è un autunno caldissimo con discussioni e dibattiti sulel misure da adottare. Siamo preoccupati per la vita sociale e serale della città anche perché molti vengono a Pescara proprio perché c'è una piacevole vita notturna. E' una grande attrattiva. Oltretutto – conclude Di Iacovo – è anche una questione di sicurezza. Desertificare nuovamente quella zona vuol dire regalarla alla delinquenza e dare possibilità alla criminalità di insediarsi: criminalità che oggi non c'è”.

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