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Approvato tra le polemiche il piano di risanamento acustico: la maggioranza si ricompatta, ma qualcuno manca all'appello

Ci sono volute settimane di discussione in consiglio comunale e mesi di confronto fuori dall'aula, ma alla fine il "sì" è arrivato. Il sindaco rivendica l'importanza delle regole, le opposizioni criticano: "Oggi si spegne piazza Muzii, domani tutta la città" e Rapposelli (FI) lascia l'aula

Il piano di risanamento acustico incassa il favore del consiglio comunale e giunge con 16 voti a favore e 11 contro alla definitiva approvazione. Un piano che punta a ridurre il rumore antropico, ma che oggi un rumore se lo porta dietro ed è quello della polemica.

In maggioranza c'è chi per lealtà il voto contrario non lo ha espresso, ma in aula al momento di pigiare il bottone non si è presentato. Primo fra tutti il presidente della commissione commercio Fabrizio Rapposelli in quota Forza Italia che il suo "no" lo ha apertamente dichiarato in un intervento al veleno. Come lui anche altri due consiglieri del partito e cioè Ivo Petrelli e Roberto Renzetti che in aula non c'erano e i consiglieri comunali della lista Pescara Futura Adamo Scurti e Sabatino Andreelli. Una sola assenza tra le fila di Fratelli d'Italia, quella della consigliera comunale Zaira Zamparelli che perplessità sul piano le ha sempre espresse.

Le modifiche e le critiche delle opposizioni

Se buona parte della maggioranza si è alla fine ricompattata, da parte delle opposizioni il fronte compatto lo è sempre stato: per i consiglieri di minoranza il documento sarà uno degli elementi che decreterà la sconfitta del centrodestra alla prossime elezioni. Questo lo decideranno i cittadini quando alle urne si tornerà, ma certo è che sulla delibera portata in aula dall'assessore comunale Isabella Del Trecco lo scontro è stato aspro. Se qualche risultato a casa si è portato con alcuni emendamenti approvati, per l'opposizione e per le associazioni di categoria che il piano non lo hanno mai sostenuto e cioè Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti (a differenza di Confartigianato e Ascom), il documento spegnerà oggi piazza Muzii e domani tutta la città.

Questo anche alla luce del fatto che un nuovo piano, è stato più volte ribadito, si sta già pensando per Pescara Vecchia con questo che comunque ricadute, ne sono tutti certi, le avrà comunque sul territorio comunale incluso il lungomare e dunque la movida estiva.

Le modifiche più rilevanti hanno riguardato la decisione di dare l'opportunità di installare teli fonoassorbenti agli esercizi commerciali, la cancellazione dei semafori di rilevazione del superamento del limite del rumore e la possibilità di fare eventi pubblici previa autorizzazione del Comune. Soluzioni “tampone” per Partito democratico, Movimento 5 stelle e consiglieri della lista Sclocco sindaco che non risolvono nulla a fronte di un piano che comunque, hanno ribadito in aula, servirà solo a spegnere il fiore all'occhiello della città: piazza Muzii e le vie del quadrilatero di cui fa parte.

“I locali li state delocalizzando al cimitero” ha detto il consigliere del Pd Giovanni Di Iacovo mettendo così una pietra tombale sulla discussione, con il compagno di partito Francesco Paganelli che con ironia invita i giovani a stare a casa e a rinunciare alla vita sociale. Cosa che ribadisce in un post su facebook in definisce Pescara città “camomilla” così come fatto in aula dalla consigliera dem Stefania Catalano.

Per Carlo Costantini (Azione) quella cui si è assistito è una “inciviltà giuridica” laddove si sarebbe negli anni passati riqualificata la zona lamentando quasi di no essersi poi accorti di quanto stava accadendo e cioè che era diventata una zona molto frequentata. Ora che “le cose sono cambiate”, ha aggiunto riferendosi al fatto che di gente ormai ce ne sarebbe molto meno, “agli esercenti dite, ve ne dovete andare”. Che si tratti di una scelta politica lo dimostrerebbe, ha detto ancora Costantini, il fatto che nel piano si fa distinzione tra il rumore di giorno e il rumore di notte. Una cosa che “non si può fare” ancor più laddove il rumore sarebbe più di giorno che di notte dato che se inquinamento acustico è, allora o lo è sempre o non lo è mai al di là della necessità di garantire il giusto riposo ai residenti. 

“Con questo atto – ha detto la capogruppo M5s Erika Alessandrini – vi state prendendo la responsabilità di spegnere la città”. Da parte sua anche l'attacco al consigliere comunale uscente della Lega Vincenzo D'Incecco che per lasciare l'incarico, come aveva detto, aspettava l'approvazione del piano. “Si prepara alle prossime regionali – ha detto ancora Alessandrini -. Speriamo che ci si ricordi del voto di oggi quando sarà il momento”.

Contraddittorio per il capogruppo del Pd Piero Giampietro l'atteggiamento di una maggioranza che va a colpire con il piano di risanamento acustico il quadrilatero di piazza Muzii, che pensa già a come limitare la movida a Pescara Vecchia e che ha aggiunto e che ora avrà come “obiettivo quello di colpire il lungomare”, ha dichiarato. Contraddittorio laddove nel frattempo la giunta ha detto sì al bando per l'affidamento di sette box del mercato coperto di via dei Bastioni ad attività food&beverage che potranno essere aperte anche negli orari della movida. Per lui il piano approvato è un atto “illiberale, inutile ed estremista: invece di governarlo il problema – ha concluso – state distruggendo un intero settore dell'economia”.

La voce contro della maggioranza 

Voce fuori dal coro in maggioranza quella di Rapposelli che ha definito il piano “una follia” puntando ancora una volta il dito verso l'assessore comunale al commercio Alfredo Cremonese e replicando anche al sindaco che in aula gli ha ribadito la fiducia dopo alcune notizie di stampa che avrebbero riportato “falsità”, ha detto, in merito alla sua presunta volontà di ritirargli le deleghe. Al di là dei personalismi per Rapposelli si è messa “una copertina” alla città e lui di questa "cosa", come ha definito la delibera, non ha voluto farne parte.

La replica del sindaco Carlo Masci e della maggioranza

Diversi gli interventi anche nella maggioranza che quel piano lo ha difeso. Se ci si è arrivati, hanno sostenuto in tanti, la responsabilità sarebbe proprio di chi negli anni passati, nulla avrebbe fatto per far sì che si arrivasse a questo punto. Una puntualizzazione fatta in particolare da D'Incecco che riprendendo alcune dichiarazioni di Giampietro del 2016, ha tenuto a precisare che di regolamento si parlava già all'epoca, ma che di regolamenti poi non ne sarebbero stati fatti.

Tante le rassicurazioni ribadite sul fatto che il piano sarà applicato solo in caso di necessità e che ci sarà il tavolo tecnico a fare tutte le dovute valutazioni che dovranno poi passare al vaglio della giunta, ma a rivendicare il lavoro fatto è stato il sindaco Carlo Masci in persona.

Nel sottolineare che il voto ha dimostrato la compattezza della maggioranza, Masci si dice certo che “gli operatori commerciali vedranno che i fatti non sono come le parole raccontate in quest'aula usando spesso termini roboanti su catastrofi annunciate che non si verificheranno”. Per lui le regole servono e sono quelle che permetteranno alla zona di vivere e non di morire e a dimostrarlo sarebbe il caso di Pescara Vecchia. “Forse tutti dimenticano – ha detto come vera e propria rivendicazione - che nel 1997 nacque dal nulla grazie a riqualificazione che abbiamo voluto noi”. “Un gioiello” quello creato fino al 2003 quando sarebbe stato “distrutto” dalla giunta di centrosinistra che di regole non ne ha date.

“Ci sono voluti dieci anni per far ripartire il centro storico”, ha detto ancora parlando poi di piazza Muzii. “Pensate che chi l'ha creata la voglia distruggere? Questa cosa è nell'impossibile e lo dico a chi oggi ci critica che quando l'abbiamo riqualificata ci diceva che stavamo facendo 'il bagno della nonna'”. L'approvazione del piano per Masci “dissolve nel nulla i polverone delle chiacchiere assurde e delle polemiche preconcette. È la nostra politica, quella del fare”, ha concluso rivendicando ancora le azioni portate avanti con l'abbattimento del Ferro di Cavallo. “Stiamo vivendo quelle del presente e vinceremo quelle del futuro. Non si è ancora spenta l’eco della straordinaria accoglienza del Giro d’Italia – ha aggiunto in una nota inviata dopo il sì dell'aula - e già siamo impegnati per un altro grande evento come Cartoons on the Bay, a riprova della nostra attrattività, riconosciuta su scala non solo nazionale, e della nostra capacità di saper pensare in grande”.

Insomma il piano di risanamento è stato approvato, ma le posizioni restano lontanissime e ora il tempo delle osservazioni dirà se alla fine il documento finirà o no davanti al Tar (Tribunale amministrativo regionale) cui le associazioni che ne chiedevano il ritiro e cioè Confesercenti, Confartigianato, Cna e Confcommerio, non hanno mai escluso di potersi rivolgere.

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