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Sabato, 20 Aprile 2024
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Rotatorie aperte o no, per il Comitato strada parco il giudizio su viale Marconi resta negativo: “È il progetto ad essere sbagliato”

Per il presidente Ivano Angiolelli criticità dopo la sperimentazione all'incrocio con via Conte di Ruvo ci sarebbero, ma al di là di questo l'opposizione resta nei confronti dell'intero progetto che ha portato alla realizzazione delle quattro corsie

La sperimentazione dei semafori intelligenti con la conseguente apertura della rotatoria per il passaggio degli autobus Tua (Società unica abruzzese di trasporto) “rafforza le perplessità sulla valenza strategica del progetto complessivo”. Questo il commento del Comitato strada parco bene comune sull'entrata in funzione del sistema tecnologico nel primo degli incroci di viale Marconi e cioè quello con via Conte di Ruvo.

Se da una parte la sperimentazione, dichiara il presidente Ivano Angiolelli, “non sembrerebbe aver centrato i risultati attesi, se non sulla sicurezza nell’attraversamento della rotatoria, in precedenza a rischio elevato di incidentalità”, dall'altra la concezione stessa della nuova strada, come da sempre sostenuto dal Comitato strada parco bene comune e dal Comitato salviamo viale Marconi che ha presentato un ricorso al consiglio di Stato di cui si attende l'esito, resta “un progetto sbagliato, da azzerare e ricostruire da capo”.

Sul primo punto, quello della rotatoria appena aperto “le spire applicate nell'asfalto, rilevata la presenza del vettore – afferma Angiolelli -, non garantiscono l’immediata priorità semaforica. Il bus sconta infatti un tempo lungo di attesa al semaforo equivalente a quello delle vetture che transitano sulla corsia lato mare posta alla sua destra, dopodiché potrà transitare in sicurezza al centro della rotatoria. La priorità assoluta è ovviamente riservata sempre al pedone che aziona il pulsante dedicato”.

“Ciò posto, fatta salva la verifica puntuale dei tempi effettivi di percorrenza e della velocità commerciale del trasporto pubblico locale in direzione sud-nord sulla corsia preferenziale ritagliata artificiosamente al centro di rotatorie dotate di semafori intelligenti, risultano semmai rafforzate le perplessità sulla valenza strategica del progetto complessivo”, ribadisce.

“Viale Marconi a quattro corsie ridotte penalizza la sicurezza della circolazione, esclude di fatto i ciclisti dagli utenti abituali della strada, discrimina i disabili dalla fruizione del servizio di trasporto pubblico (tpl) a causa di banchine centrali di sosta inaccessibili per la pendenza eccessiva degli scivoli, penalizza gravemente la qualità della vita e il benessere di cittadini e commercianti, con vantaggi – incalza il presidente del Comitato - ancora tutti da dimostrare sul trasporto pubblico locale attrattivo per gli automobilisti, sollecitati e indotti a lasciare l’auto in garage da un servizio più efficiente, regolare e confortevole”. Il tutto senza dimenticare, dice ancora Angiolelli, “la priorità semaforica al tpl persegue due obiettivi complementari: la minimizzazione del tempo di percorrenza e la regolarità del servizio. Al raggiungimento di entrambi gli obiettivi suindicati si potrà ottenere una migliore efficienza del servizio, sia in termini di riduzione dei costi (minor numero di vetture necessarie per il medesimo livello di servizio), ovvero più corse mantenendo lo stesso numero di vetture”.

Allo stato attuale delle cose dunque, per il Comitato è incomprensibile la soddisfazione espressa dopo l'apertura della prima rotatoria sia dal Raffaele Piscitelli, responsabile dell'area di esercizio della Tua che da Parizio Gobeo, segretario provinciale Filt-Cgil che pure sulle tempistiche di percorrenza qualche perplessità. “Un entusiasmo” che, prosegue “apparirebbe al comitato scrivente strumentale e subordinato alla condivisione aprioristica di un progetto sbagliato, da azzerare e ricostruire daccapo”.

Al di là quindi delle perplessità sul sistema intelligente che sarà attivato su tutte le rotatorie di viale Marconi, per il Comitato il giudizio complessivo sulla nuova viabilità resta comunque negativo anche in considerazione del fatto che per realizzare viale Marconi, conclude Angiolelli, “sono svaniti i parcheggi, compresi quelli dei disabili e il patrimonio arboreo comunale è stato sacrificato alle quattro corsie ridotte del viale, i marciapiedi compromessi, la pista ciclabile cancellata, l’aumento del traffico veicolare fino a 19mila passaggi al giorno vantati come un vessillo del rumore e del temuto smog da abbattere. A ben vedere viale Marconi, corso Vittorio Emanuele II e viale Castellamare Adriatico, potrebbero segnare la debacle della giunta Masci – conclude il Comitato strada parco bene comune - nel giudizio equilibrato dei pescaresi assai delusi dall’impiego disinvolto del denaro pubblico. Ci sarà ben poco da gioire”.

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