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Alloggi popolari a Scafa, la replica di Di Fiore e Profeta (FdI) al sindaco: "Avremmo perorato la causa di tutti"

L'esponente comunale del gruppo Scafa verso il futuro e la responsabile del dipartimento pari opportunità, famiglia e valori di Fratelli d'Italia rispondono al primo cittadino e il vicesindaco dopo l'accusa di voler dare priorità di assegnazione ad un cittadino piuttosto che agli altri: "Lui si è rivolto a noi, ma lo avremmo fatto per tutti. Parliamo di una situazione disperata"

“Le cose non stanno così. Fratelli d'Italia ha perorato la causa di un cittadino in quanto lo stesso, in situazione disperata, ha chiesto più volte aiuto al sindaco di Scafa non ottenendo nulla”. Con queste parole la capogruppo comunale di “Scafa verso il futuro” Manuela Di Fiore e la referente del dipartimento pari opportunità, famiglia e valori di Fratelli d'Italia per la provincia di Pescara replicano a Giordano Di Fiore e il vicesindaco Gianni Chiacchia che nei giorni scorsi avevano parlato di una riunione al veleno sull'assegnazione degli alloggi popolari accusando proprio la Profeta di voler perorare la causa di un solo cittadino a fronte dei dodici in attesa di assegnazione tanto da spingere Chiacchia ad andare via.

A replicare alle accuse rivolte a Fratelli d'Italia sono oggi Di Fiore e Profeta che ricordano come quell'incontro era stato chiesto con una lettera formale, riferiscono, inviata il 7 dicembre al protocollo del Comune di Scafo per essere poi accolta da Di Fiore.

“In quella sede abbiamo ribadito più volte che il nostro intento era quello di aiutare il signore e tutti coloro che avevano urgenza come lui, vista la disponibilità di tre alloggi liberi messi a disposizione dall'Ater, già da novembre”, sottolineano le due replicando all'accusa di voler dare priorità ad un cittadino piuttosto che ad un altro.

“La nostra massima disponibilità al dialogo e alla risoluzione in tempi brevi del problema, sempre nel pieno rispetto dell’art. 15 della legge 96/96, che permette al sindaco di assegnare in via provvisoria di un anno massimo due, gli alloggi messi a disposizione dall’Ater, ricordando che le Erp, ossia l’Edilizia residenziale popolare è di patrimonio della Regione Abruzzo”, aggiungono parlando poi di un incontro in cui il vicesindaco Chiacchia si sarebbe sentito più protagonista di un confronto televisivo che di un incontro su un tema importante come quello sul tavolo, ragion per cui avrebbe abbandonato l'aula.

“Una scena tra il comico ed il patetico, oltre che segno di scorrettezza politica ed istituzionale, in quanto più volte, mentre abbandonava la stanza, ripeteva che lui non voleva avere a che fare con altri partiti e che avrebbe risposto tramite il suo di partito, il Partito democratico”, riferiscono. Tutto sarebbe accaduto davanti all'uomo cui le due chiedono di assegnare l'alloggio popolare “che auspicava un senso di civiltà e di politica più alto rispetto a quello che invece è accaduto, teso a dare una risposta alla sua richiesta e alla richiesta di sua figlia: un alloggio dignitoso, una casa dignitosa, un camerette dove poter vivere serena e studiare. Una ragazza costretta a vivere un po' qua e un po' là, costretta a portarsi dietro le pentole solo per lei perché è celiaca, costretta a dover vivere con una valigia sempre in mano. La tanto proclamata collaborazione che sbandierano da quando sono al governo”, chiosano Di Fiore e Profeta.

“La riunione si è basata sul ribadire da parte nostra più volte e in maniera chiara di valutare l'urgenza del cittadino e delle altre famiglie, vista la disponibilità di questi alloggi, e di assegnarli in via temporanea, in quanto i tempi della pubblicazione dei bandi sono prolissi. L’unica a risposta logorroica da parte del primo cittadino è stata la critica politica verso la 'scadente amministrazione degli ultimi dieci anni da parte del sindaco Giancola', risposta assolutamente fuori luogo e irrispettosa nei confronti dei presenti, oltretutto priva di fondamento visti gli importanti risultati ottenuti nelle politiche sociali a Scafa nel decennio di Giancola. Fratelli D’Italia è dalla parte di tutti i cittadini e del rispetto delle regole, ideali insiti e difesi da sempre, non può un articolo di questa portata, fuorviante e falso, ridicolizzare l'operato attento e puntuale dei nostri amministratori e dirigenti”.

“La domanda allora è una – conclude Profeta -: gli alloggi ci sono, la normativa che permette la discrezionalità al sindaco e all’amministrazione comunale di assegnare in via emergenziale c’è, le famiglie che vivono in condizioni di difficoltà oggettive ci sono, quella del cittadino si è rivolta a noi, ma ci saremmo prodigati per chiunque ci avesse chiesto aiuto, allora qual è il problema? forse è ideologico?”.

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