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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Taglieri (M5s): "L'89 per cento degli infermieri subisce aggressioni, la Regione faccia la sua parte per arrestare il fenomeno"

Le indagini condotte a livello nazionale mostrano numeri impressionanti, di qui la risoluzione presentata dal capogruppo regionale e presidente della commissione sanità perché ci si attivi anche con la formazione per evitare situazioni di crisi che sono diventate, denuncia, una condizione psicologica inaccettabile per i lavoratori

Una risoluzione per chiedere alla giunta di dotarsi di tutti gli strumenti necessari a contrastare la violenza nei reparti: le aggressioni al personale sanitario sono troppe e si rischia una vera e propria crisi. A presentarla e denunciare quello che avviene anche nelle strutture sanitarie anche abruzzesi è il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle e presidente della commissione sanità Francesco Taglieri riportando i dati emersi, spiega, “da numerosi studi condotti dai maggiori istituti del Paese”.

“Questa Risoluzione pone sul tavolo della Regione Abruzzo un tema di grande attualità nel nostro sistema sanitario – spiega – basti pensare che l’89,6 per cento degli infermieri è stato vittima di violenza o di molestie sessuali, da parte dell’utenza, sui luoghi di lavoro. Per oltre 130 mila infermieri (il 58 per cento) si è trattato di un'aggressione fisica con lancio di oggetti, di sputi verso l’operatore sanitario, graffi, spintoni, calci e così via. Il resto invece registra violenze verbali: urla, offese, insulti o minacce”. Numeri questi che emergono, sottolinea, da uno studio realizzato dall’università Tor Vergata “su un campione di 239 mila professionisti, di cui 180 mila donne, che è stato pubblicato nel luglio 2022”.

Altro studio quello di Cease-It e che ha coinvolto i docenti di scienze infermieristiche di otto università italiane tra cui quella dell'Aquila da cui è emerso, fa sapere ancora il pentastellato, che il 32,4 per cento degli infermieri ha dichiarato di avere subito violenza nell’ultimo anno. “Un dato che si registra maggiormente alto per l’area emergenza/urgenza (più 11,6 per cento) e l’area salute mentale (più 7,2 per cento)”, specifica.

“Sono numeri allarmanti – incalza Taglieri - che scattano una fotografia emergenziale della sicurezza sui posti di lavoro per il personale sanitario e, in particolar modo, per gli infermieri che sono più frequentemente a contatto con i pazienti e, probabilmente, riconosciuti come figure meno autorevoli dei medici da parte dell’utenza”.

A rafforzare il concetto anche l'analisi della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) secondo cui a subirla la violenza è soprattutto il personale sanitario donna. “Il 75 per cento dei soprusi sono rivolti a loro e nel 40 per cento circa dei casi si è trattato di violenze fisiche – chiosa il capogruppo regionale -. Vere e proprie aggressioni che hanno lasciato il segno: il 33 per cento delle vittime è caduto in situazioni di burnout e il 10,8 per cento presenta danni permanenti a livello fisico o psicologico”. “Bisogna aggiungere a questi numeri tutte quelle aggressioni, spesso verbali, che non sono neanche denunciate, probabilmente per vergogna o per rassegnazione. Infatti i rispondenti di chi ha subito aggressioni il 17,3 per cento in più sostiene di percepire la violenza come parte inevitabile del loro lavoro. Una condizione psicologica del personale sanitario assolutamente da contrastare.Già subire violenza è ingiusto, ma addirittura pensare che questo sia inevitabile è assurdo in un sistema sanitario che si rispetti”.

“Complice di questo stato di cose è probabilmente l’enorme carico di lavoro, il maggiore orario settimanale e le carenze nell’organizzazione, nei reparti e nell’organico. Tutti fattori che rendono un lavoro, già di per sé stressante, davvero insostenibile – continua Taglieri -. Probabilmente la cronica carenza di personale, che chi è alla guida di Regione Abruzzo non riesce a sanare, porta anche a queste situazioni al limite”.

Di qui la risoluzione con cui il presidente della commissione sanità intende chiedere un impegno concreto alla giunta perché si incrementi il personale della sicurezza o si dotino con vetri di protezione gli sportelli di accettazione chiedendo anche che si attivino percorsi di formazione per la gestione delle crisi. “Il personale infermieristico dovrebbe essere formato su eventi e caratteristiche che possono portare all’episodio di violenza e su strategie efficaci di comunicazione, al fine di evitarne lo sviluppo – spiega -. Solo tramite una corretta formazione si possono acquisire le competenze necessarie a controllare, o depotenziare, situazioni di tensione che precedono la violenza. Allo stesso modo i cittadini andrebbero sensibilizzati sulla questione, poiché avere nelle strutture un personale che si sente al sicuro e che svolge con entusiasmo la propria occupazione significa anche avere un servizio migliore. Mi auguro – conclude Taglieri - che questa problematica non sia presa sottogamba dalla maggioranza di centrodestra e che si arrivi il prima possibile all’approvazione della Risoluzione e ad azioni concrete per la tutela dei lavoratori”.

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