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Acerbo (Rifondazione) sulla chiusura del centro diurno in via Vespucci: "Pazienti rimandati a casa e operatori senza lavoro"

Il segretario nazionale di Rifondazione Comunista interviene dopo la chiusura del centro diurno per i pazienti psichiatrici, disposta dalla Asl di Pescara

Inaccettabile rimandare a casa i pazienti psichiatrici ospitati nel centro diurno di via Vespucci, e lasciare i lavoratori senza prospettive. Lo ha detto il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo, che commenta la decisione della Asl di chiudere il centro in attesa del bando per l'assegnazione dell'appalto di gestione. I pazienti, spiega Acerbo, non sono stati nemmeno ricollocati e alcuni si trovano in casa con i genitori anziani, altri in regioni differenti.

"La chiusura da parte della ASL rappresenta un'interruzione di servizio grave sul nostro territorio in assenza di un'alternativa immediata. Non riesco a comprendere le ragioni dell'insistenza nel voler chiudere una struttura che dal 2014 ha dato risultati positivi.
Si era detto che veniva garantita la continuità fino all'apertura da parte della ASL di una nuova struttura. È vergognoso che dei pazienti siano stati spediti fuori regione e altri a casa e che ora, nonostante le promesse, le operatrici si ritrovino senza lavoro."

Per Acerbo, la soluzione è già stata praticata dalla Asl, con un'estensione fino al 30% salvando servizio e lavoro, senza ostacoli tecnici o amministrativi:

"La magistratura non ha mai chiesto di chiudere la struttura".

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