Sempre più difficile l'accesso alle cure, "sì" di sindaco e giunta per farsi portavoce dei problemi davanti al governo
Approvata all'unanimità in consiglio comunale la mozione con cui il Partito democratico per voce della consigliera Stefania Catalano, ha chiesto impegni precisi all'amministrazione anche per tramite dei parlamentari abruzzesi perché, come già fatto da altri comuni, ci si renda protagonisti di un cambiamento che consenta a tutti di curarsi riducendo, tra le altre cose, le liste insostenibili liste d'attesa
Dopo Montesilvano anche Pescara approva la mozione con cui si impegnano sindaco e giunta a farsi parte attiva nel dialogo con il governo, anche tramite i parlamentari abruzzesi eletti, perché aumentino gli investimenti sulla sanità così da rafforzare il personale, ma soprattutto garantire l'accesso alle cure visto che sono sempre di più le persone che, tra liste d'attesa lunghissime e carenze assistenziali, vi rinunciano.
A presentarla nel corso del consiglio comunale, incassando il sì unanime dell'aula, è stata la consigliera del Pd Stefania Catalano con il documento sottoscritto dai compagni di partito Piero Giampietro (capogruppo), Francesco Pagnanelli e Marco Presutti. Un atto di responsabilità, in sostanza, per avere risposti dal governo nazionale che diano maggiori garanzie anche ai cittadini pescaresi che vivono le problematicità che si riscontrano un po' ovunque tra pronto soccorso al collasso, difficoltà di accesso alle visite specialistiche e liste d'attese infinite per snellire le quali, con il covid che ha aggravato non poco le problematiche, si sarebbe fatto ben poco.
Una necessità dettata dal fatto, ha sottolineato Catalano nel suo intervento e illustrando la mozione, che le condizioni sociali sono cambiate e che la popolazione, oggi, invecchia sempre di più per cui sono proprio i più fragili quelli ad essere tagliati maggiormente fuori dall'accesso alle cure. Alla luce del fatto, si legge nel documento, che secondo il ventesimo rapporto Osservasalute 2022 la spesa sanitaria italiana sia in termini di valore che in termini di Pil (Prodotto interno lordo) con i suoi 131 miliardi di spesa sanitaria, 39 a carico dei cittadini, resta una delle più basse d'Europa, al sindaco e alla giunta si sono chiesto impegni precisi. Impegni che riguardano anche, come accennato, la carenza di personale con il dato Istat del 2020 che parlava già di 4milioni di italiani che non si curano più: il 7 per cento della popolazione, numero incrementato dello 0,7 per cento in un solo anno (era il 6,3 nel 2019).
“Quando le persone devono aspettare troppo tempo e non hanno soldi per le cure, semplicemente sono costrette a rinunciare e questo – si legge nella mozione – è inaccettabile per un Paese civile”. La politica dunque “non può ignorare” una situazione destinata, si aggiunge, a peggiorare se non sarà adeguatamente affrontata. Nel chiedere che si dia un proprio contributo nell'arrivare ad avere una vera e propria riorganizzazione e innovazione del sistema sanitario nazionale che potenzi le prestazioni ed efficienti il complesso dell'attività, i consiglieri del Pd hanno quindi chiesto ai vertici di Plazzo di Città di impegnarsi con il governo anche attraverso i parlamentari eletto, per far sì che il finanziamento sulla sanità aumenti stanziando almeno 5miliardi in più per i prossimi dieci anni nella legge di bilancio; che si investa sul personale con uno straordinario piano pluriennale di assunzioni; che venga rilanciata la rete ospedaliera rafforzandone la dotazione organica per favorire accessibilità, sicurezza e qualità partire dai pronto soccorso; di contrastare la mobilità passiva garantendo il diritto a curarsi sul proprio territorio; di dare risposte concrete per la riduzione dei tempi delle liste d'attesa, ma anche di attuare la riforma per lo sviluppo dell'assistenza territoriale realizzando case e ospedali di comunità e di investire sui distretti.
Tra le richiesta di cui farsi portavoce e parte attiva anche quella di contribuire affinché si arrivi a una riforma della medicina generale prevedendo un piano di assunzioni anche di medici di medicina generale, perché si potenzi l'assistenza domiciliare così come i servizi alla salute mentale, la telemedicina e i dipartimenti per le dipendenze. Potenziamento che deve riguardare, si chiede con la mozione, anche i consultori pubblici e il sistema della residenzialità. Si chiede poi di fermare i processi di esternalizzazione e privatizzazione e di sostenere le persone non autosufficienti, riconoscendo ancora la necessità di garantire la sicurezza e la salute sui posti di lavoro investendo anche in questo senso.
Insomma se è il governo a fare le scelte quello che si chiede all'amministrazione e di tenere alta la guardia e promuovere con i suoi referenti, quanto più possibile necessità condivise che si riscontrano anche sul territorio comunale.