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In Abruzzo i tamponi per il Covid non aumentano nonostante il macchinario da 120 mila euro

Il consigliere regionale Blasioli ha presentato un'interpellanza per capire i motivi per cui il macchinario da 2.400 tamponi giornalieri non sia mai andato a regime e sulla questione della scarsità di reagenti

In Abruzzo il numero dei tamponi non cresce nonostante l'acquisto del macchinario da 120 mila euro che a pieno regime garantirebbe 2400 tamponi giornalieri. La questione è stata affrontata dal consigliere regionale Pd Blasioli che ha presentato un'interpellanza per chiedere spiegazioni sui problemi che hanno impedito un aumento significativo dei tamponi giornalieri nella nostra Regione, dopo l'acquisto del dispositivo che è entrato in funzione il 21 maggio ma che di fatto è quasi fermo anche a causa della scarsità di reagenti.

ENTRA IN FUNZIONE IL MACCHINARIO DA 2.400 TAMPONI

Blasioli evidenzia come il direttore stesso dell'Uoc in una nota abbia mostrato sconforto, e che il bando per riottenere una fornitura di reagenti sia stato pubblicato solo a fine giugno:

Il macchinario innovativo, presentato con grande clamore perché capace di testare 2.400 tamponi al giorno, in realtà a quella cifra non ci è mai arrivato, anzi, nonostante il suo impiego, il numero giornaliero dei tamponi dal 21 maggio in poi è salito solo lievemente rispetto al mese precedente. Se infatti nei due mesi precedenti la media era stata di 980 tamponi al giorno, dall’entrata in funzione la media è stata di 995, solo 15 tamponi in più. Parliamo tra l’altro di numeri che comprendono tutti e tre i laboratori abruzzesi incaricati, Asl compresa, che, insieme, giornalmente non hanno fatto nemmeno la metà del numero potenziale vantato dalla sola “Work Station” pescarese

Per Blasioli, l'aumento dei tamponi era necessario per tutelare la comunità e per poter eseguire uno screening approfondito sulla popolazione per individuare gli asintomatici colpiti da Covid19, e dunque chiede il motivo per cui non siano aumentati i tamponi, se si tratti di un problema legato ai reagenti o alla mancanza di personale dell'Uoc per arrivare ad utilizzare il macchinario a pieno regime.

Certo è che non è possibile perdere tanto tempo e risparmiare risorse sulla prevenzione, quando c’è di mezzo la salute della comunità


 

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