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Scoperte oltre 200 grafiche ex libris nei magazzini del Cascella, l'assessore Paoni Saccone: "Un grande patrimonio" [FOTO]

Le stampe erano state depositate in alcuni magazzini del museo Cascella nel 2013 in occasione dell'alluvione

Oltre 200 grafiche ex libris rinvenute dal passato, finite in alcuni magazzini del museo Cascella nel 013 in occasione dell'alluvione che provocò allagamenti nel caveau del museo in piazza primo maggio. I disegni erano poi stati dimenticati e fanno parte dei grandi concorsi internazionali che si sono tenuti a Pescara nel 1988 quando 550 partecipanti da tutto il mondo riprodussero soggetti dannunziani in occasione del cinquantesimo dalla morte del Vate.

Ex libris disegni museo Cascella

Presenti oggi l'assessore Paoni Saccone e i vertici del museo delle Genti che hanno visionato il materiale e iniziato il confronto sulla destinazione degli ex libris per renderli di pubblica visione.

Gli ex Libris che oggi restituiamo alla comunità pescarese, e non solo pescarese, rappresentano un patrimonio culturale importante perché frutto di eventi che il Comune ha prodotto e curati, nel corso degli anni, da Giuseppe Cauti.  E’ stato un ritrovamento di rilevanza molto significativa, perché sono opere di nostra proprietà che si pensava disperse durante l’alluvione del 2013. Di recente sono stati invece riscoperte, in maniera imprevista perché se ne erano perse le tracce. Sono quindi felice che nel più breve tempo possibile possa esserne garantita l’esposizione al pubblico collocandole in spazi comunali da definire. Per ora restano al “Cascella”,  in attesa di una decisione definitiva che assumeremo a breve

Presenti anche il presidente e vicepresidente della fondazione Della Cagna e Di Alberti, la direttrice del museo delle Genti Lizza e Alessandra Moscianese che, per conto del Museo delle Genti e insieme a funzionari dei Comune, sta curando l’inventario e la catalogazione dei pezzi rinvenuti. All'incontro è intervenuto anche il direttore dell'Aurum Di Biase, che sarebbe disponibile ad ospitare i disegni nella struttura da lui diretta.

Dall’invenzione della stampa nel Cinquecento, e fino all’Ottocento, questi veri e propri sigilli o timbri venivano utilizzati in senso araldico dai ceti nobiliari, molto spesso venivano posti sulle copertine dei libri per provarne la proprietà; in questo caso lex libris era seguito dal nome del proprietario, in genitivo. Nel tempo sono divenuti espressione artistica autonoma.

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