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Autocarri inquinanti in Abruzzo: è allarme

I dati emergono da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulle più recenti informazioni di fonte Aci

In Abruzzo circolano 78.899 autocarri inquinanti, pari al 63,8% del totale, e appartenenti alle categorie Euro 0, 1, 2 e 3. È allarme per il numero importante di camion che circolano nel nostro territorio e inquinano l’aria e le strade abruzzesi.

Questi veicoli commerciali sono stati immatricolati prima del 2006, quindi presentano elevati livelli di emissioni.

Solo il 36,2%, ovvero 44.847 del totale dei camion, fa parte delle categorie Euro 4, 5 e 6.

Pescara: la città meno compromessa

I dati sono stati raccolti ed elaborati dall’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulle informazioni fornite da Aci.

Nonostante non siano per niente rosei, Pescara tra le quattro province è la meno compromessa. Nel nostro territorio solamente il 60,7% degli autocarri appartiene alle categorie più inquinanti.

Al primo posto, per demerito, troviamo L’Aquila (67,5%), seguita da Chieti (64,3%) e Teramo (61,9%).

Veicoli commerciali elettrici ed ibridi a Pescara

E in Italia?  

Su un totale di 4,8 milioni di autocarri circolanti in Italia, quelli che appartengono alle categorie di emissione Euro 0, 1, 2 e 3 rappresentano comunque la maggioranza e sono 2,7 milioni, ovvero il 56,6% del totale. Gli autocarri Euro 4, 5 e 6 sono invece 2,1 milioni, e cioè il 43,4% del totale.

Questi dati confermano che vi è ancora in circolazione nel nostro Paese una massa di autocarri particolarmente vecchi.

Questa situazione impone la necessità di mettere in pratica una serie di accorgimenti e comportamenti virtuosi per rendere più ecocompatibili i trasporti su strada.

Airp suggerisce come soluzione per migliorare l’impatto ambientale di tutti gli autoveicoli, commerciali e non, di impiegare pneumatici ricostruiti. La ricostruzione dei pneumatici, infatti, è un’attività dalle forti valenze ecologiche in quanto consente non solo di abbattere in maniera consistente le emissioni rispetto alla produzione di un pneumatico nuovo, ma anche di allungare la vita dei pneumatici e di ridurre in modo considerevole il flusso del loro smaltimento nell’ambiente.

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