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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il porto “alla pescarese” del consigliere Foschi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di IlPescara

Questa è davvero bella! Un tal Armando Foschi, un carneade della politica pescarese più retriva, diplomato all'istituto tecnico industriale di Pescara e in possesso di patente B e sorprendenti capacità di programmazione in linguaggio COBOL, un signore che in tutta la sua vita ha lavorato, a suo dire - vedi curriculum debitamente firmato e asseverato reperibile in rete - per una dozzina d'anni alla Fater essenzialmente nel settore amministrativo e contabile prima di imbucarsi stabilmente nel (mal)governo della cosa pubblica nel comune di Pescara, titolare di posizioni di prestigio anche nel florilegio di postarelli collaterali in consigli d'amministrazione parassitari a spese dei cittadini quali Qualiter (?), Confservizi(??), Federcasa (???), Ater; insomma, un signore con un curriculum di tutto rispetto dall'Ater alla Fater, pieno di riferimenti al sociale ma molto scarno dal punto di vista delle competenze tecniche, in virtù di un'inopinata quanto ingiustificabile nomina a presidente della commissione comunale Lavori Pubblici ottenuta nel 2009, ebbene cotanto personaggio si è sentito in dovere e in diritto di pontificare in un lungo articolo su Prima da noi https://www.primadanoi.it/news/politica/549582/Piano-regolatore-portuale-Pescara--Foschi.html sui meriti incontrovertibili del Piano regolatore portuale di Pescara, in virtù dei quali meriti sarebbe a suo dire disdicevole ogni oziosa protesta di oppositori di qualsiasi estrazione.

Ma la cosa che più colpisce è che l'esimio professionista dell'ingegneria marittima "alla pescarese" si è ritenuto in diritto di biasimare il consigliere Acerbo per la sua opposizione al progetto e ai suoi paventati emendamenti ostruzionistici, non degnandosi nemmeno di rispondere alle osservazioni formulate dal Movimento 5 Stelle nel corso dell'assemblea cittadina tenutasi sabato scorso, in quanto - secondo lui - i cinque stelle sarebbero "completamente e strumentalmente disinformati sulla vicenda". Ai facinorosi grillini - tuona il sedicente Le Corbusier delle costruzioni marittime nostrane - potranno ben rispondere le categorie portuali produttive! Per sua sfortuna, però, risulta che 50 armatori su 50 abbiano detto di no al nuovo Piano regolatore portuale, rifiutando l'ipotesi di spostare i propri abitudinari vascelli nell'innovativa darsena peschereccia sì mirabilmente progettata.

Quindi i cinque stelle sarebbero secondo Foschi, al solito, impreparati e incapaci. Peccato che uno di loro - l'ing. Carlo Spatola Mayo - sia un ingegnere idraulico e abbia studiato, con brillanti risultati, costruzioni marittime nel 1985 presso l'università di Roma proprio con il professor Noli, il progettista del Piano regolatore portuale in questione. Il quale ultimo, però, è anche legato alla società Estramed che a suo tempo fornì la propria consulenza al Genio civile per le Opere Marittime di Ancona https://www.primadanoi.it/news/cronaca/545156/Porto-Pescara--Noli-e-De.html circa i problemi di deflusso causati dalla diga foranea e che evidentemente espresse un parere favorevole alle opere che poi si sono rivelate costosissime e mal progettate. Quindi forse i grillini non sono così impreparati e disinformati, e probabilmente sono in grado di formarsi un'opinione più realistica e meno propagandistica di ciò che è accaduto e di ciò che potrebbe accadere, discutendo ad armi pari con coloro che a suo tempo, come consulenti, non si resero conto dei problemi di interrimento della diga foranea, e che per questi speciali meriti, vengono incaricati di nuovo dalla politica locale, di cui Foschi incarna benissimo lo spirito e la lettera, di risolvere il problema che loro stessi non avevano saputo prevedere https://www.primadanoi.it/news/inchieste/544793/Uno-dei-progettisti-del-porto-di.html .

Al consigliere Foschi raccomandiamo perciò di essere più cauto, in futuro, nell'avventurarsi in questioni eminentemente tecniche delle quali, per cultura e formazione, non può essere esperto, e di evitare di denigrare incautamente le forze politiche avverse senza conoscere con esattezza con chi ha a che fare. Nello specifico, poi, converrà che un consiglio comunale a nove giorni dal voto, e per giunta convocato in sessione straordinaria e a porte chiuse, oltre a dimostrare uno scarso fair play istituzionale, sembra tradire - agli occhi dei più maliziosi - un certo nervosismo e il timore di non conseguire un brillante risultato elettorale. Ma tradisce soprattutto un eccessivo interesse della politica più retriva per un'opera che se non interessa gli armatori, non interessa a maggior ragione i cittadini, che non ne avranno nessun vantaggio ma solo gli enormi costi di realizzazione e manutenzione a favore delle imprese, probabilmente le solite, che gestiscono gli appalti in Abruzzo. Un opera faraonica, costosissima e inutile, regalata ancora una volta dalla politica agli imprenditori riconoscenti e pagata con i soldi dei cittadini ignari e inermi. Come al solito.

Carlo Spatola Mayo

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