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Torna il "tour dei ponti" della Fiab, che punta ad una mobilità sostenibile su tutta l'area metropolitana pescarese

L'associazione pescarese dei ciclisti ha incontrato i rappresentanti delle istituzioni locali e degli enti che gravitano attorno alla mobilità di tutta l'area metropolitana

Tavolo intercomunale nella sede della Fiab di Pescara ieri 15 marzo, dove si è discusso della mobilità ciclistica su scala metropolitana, in vista del ritorno dell'iniziativa dell'associazione dei ciclisti pescaresei "Tour dei Ponti" che dopo lo stop per il Covid, torna con la nona edizione. Presenti i rappresentanti istituzionali dei comuni di Spoltore, Città Sant’Angelo e Francavilla, con il primo cittadino Pescara, Chieti e Montesilvano con i relativi assessori, e anche Tua, con il Responsabile della direzione e controllo area metropolitana Pescara Chieti. Non sono intervenuti i rappresentanti del Comune di San Giovanni Teatino e della Regione Abruzzo.

L'incontro è stato coordinato da Filippo Catania presidente della Fiab e Giancarlo Odoardi coordinatore Fiab Abruzzo Molise, oltre ai componenti del consiglio direttivo e operativo.

“Dopo una forzata pausa dovuta all’epidemia da Covid, abbiamo voluto riprendere la tradizione del Tour dei Ponti, giunto con l’appuntamento di quest’anno alla sua XI edizione, con un taglio decisamente istituzionale. L’obiettivo è stato quello di gettare le basi per unire le sponde amministrative dei comuni coinvolti e promuovere una ricognizione intorno ai relativi territori circa le dotazioni infrastrutturali in essere e soprattutto i progetti futuri, alla luce delle normative vigenti in materia e alle risorse di recente messe a disposizione degli enti locali.

Il quadro scaturito ha dato un primo dettaglio dell’articolato piano di iniziative che ogni ente ha in effetti in corso; a fronte di questa ricchezza è emersa la necessità di una visione d’insieme, che potrebbe garantire anche una sinergia utile a potenziare la funzionalità delle opere stesse. Abbiamo tenuto a sottolineare il valore delle norme oggi vigenti in materia, in particolare la legge  2/2018, che disciplina il tema della mobilità ciclistica, ma anche la legge regionale 8/2013, vigente da 10 anni ma ad oggi disattesa nella sua applicazione, soprattutto la mancata redazione del Piano regionale della mobilità ciclistica. Si è ragionato anche sulla qualità delle infrastrutture, certamente necessarie, ma che però devono essere fatte bene, e su questo fronte è necessario che crescano professionalmente uffici e progettisti, ancora troppo legati, nella realizzazione delle opere cicloviarie, a logiche di marginalità degli spazi, adozione di dimensioni ridotte, e di promiscuità degli usi, mettendo le due ruote insieme ai pedoni."

La Regione, spiega la Fiab, ha appena 6 mesi per la redazione del proprio piano generale della mobilità ciclistica, che vigilerà sul rispetto dei tempi.

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