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Pescara al 23esimo posto nella classifica delle città più "Eco- mobile" d'Italia di Euromobility

Lo ha fatto sapere la Fiab che ha analizzato il posizionamento della nostra città nei vari parametri presi in considerazione

Durante il 21esimo MobyDixit, la conferenza Nazionale sui Mobility Manager che si è tenuta per motivi legati alla pandemia anche quest'anno online, gli organizzatori Euromobility hanno fatto il punto a livello nazionale delle varie esperienze e dell'evoluzione della mobilità sostenibile nel nostro Paese, con le risorse a disposizione e i piani di sviluppo per un nuovo concetto di mobilità dei cittadini sui quali Pescara già ha lavorato da agosto. Lo ha fatto sapere la Fiab Pescara, la federazione dei ciclisti che ha commentato anche l'esito dei dati dell'osservatorio sulla mobilità sostenibile relativa alle prime 50 città nazionali per popolazione (Pescara compresa) con la nostra città che nella graduatoria complessiva si è posizionata al 23esimo posto.

"Numerosi i fattori analizzati, dalle dinamiche demografiche a quelle dell'inquinamento, dalla diffusione del trasporto pubblico al parco veicolare circolante fino al recete fenomeno dello sharing mobility. La nostra città si muove un po' a fisarmonica nei diversi grafici, con una buona visibilità in quello "normalizzato" (cioè per numero di abitanti) relativo alla diffusione dei monopattini in condivisione, ed è poco sopra metà classifica nella tabella generale riassuntiva di città più ecomobile. Anche un questa occasione, quindi, segnali in chiaro scuro, ma comunque incoraggianti, che sollecitano un maggiore impegno ed una maggiore consapevolezza, e che consigliano di calibrare bene le forze mentre si intraprendere la lunga salita della mobilità sostenibile".

Durante l'evento è stato anche premiato Romano Prodi per la quattordicesima edizione del premio annuale Pensieri e pedali". Sulla questione del Pnrr e mobilità sostenibile Prodi ha avuto modo di porre in evidenza due necessità: un maggiore equilibrio tra i sostegni finanziari dedicati alla costruzione di mezzi di trasporto a minore impatto, e la la predisposizione di spazi dedicati alle due ruote, nel senso di infrastrutture capillari per un uso quotidiano e normale del mezzo.

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