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Parcheggi auto sulla strada parco, Fiab PescaraBici conferma la contrarietà

Nei giorni scorsi, in seguito alle numerose multe elevate dalla polizia municipale nei confronti di automobilisti indisciplinati nel lasciare in sosta i veicoli, il Sib/Confcommercio ha chiesto di autorizzare i parcheggi sull'ex tracciato ferroviario

Come ogni estate, ormai da diversi anni, uno dei temi più caldi di Pescara è quello dei parcheggi sulla strada parco a beneficio dei bagnanti che si recano in spiaggia nel fine settimana. 
Nei giorni scorsi, in seguito alle numerose multe elevate dalla polizia municipale nei confronti di automobilisti indisciplinati nel lasciare in sosta i veicoli, il Sib/Confcommercio ha chiesto di autorizzare i parcheggi sull'ex tracciato ferroviario.

Richiesta fatta quando il nuovo sindaco Carlo Masci non era stato nemmeno ancora proclamato ufficialmente e l'amministrazione comunale è ancora senza la nuova giunta comunale.

Sul tema interviene la Fiab/Pescarabici confermando la propria contrarietà a una soluzione che secondo l'associazione porta più svantaggi che benefici. 

«La giunta comunale», sottolinea la Fiab/Pescarabici, «non è stata ancora composta e sono già cominciati gli appelli, ma anche i prini assensi, a istituire i parcheggi sulla strada parco per cittadini che si recano al mare in auto, come se fossero una categoria di utenti svantaggiati (mentre a sud si tirano in ballo le aree verdi prospicienti la Riserva Dannunziana). Si tratta dell'ossimoro della "ricorrente e ordinaria emergenza annuale" su cui proviamo a fare due riflessioni».

Due i punti sui quali l'associazione invita a riflettere:

  • partiamo dal trasporto pubblico locale. Verosimilmente una delle autorizzazioni per poter parcheggiare sulla strada parco dovrà essere data da Tua che ha in capo la titolarità del “cantiere” di Via Castellammare. In più di un’occasione è stato registrata l’intenzione dell’azienda di allargare il bacino di riferimento del servizio per intercettare un maggior numero di passeggeri. Perché? Perché evidentemente l’azienda sa che i mezzi viaggiano al di sotto delle proprie potenzialità. Perché autorizzare allora, come già accaduto in più di una occasione, il parcheggio delle auto lungo la strada parco, sapendo che si perdono in automatico tutti i clienti potenziali dei propri mezzi di trasporto, cioè i passeggeri delle auto? Meglio viaggiare vuoti piuttosto che fare qualche km in più, quindi, magari lungo il mare e le strade del centro per raccogliere vacanzieri in giro per la città?
  • seconda questione: la qualità dell’aria e l’occupazione dello spazio pubblico. La precedente amministrazione ha  avviato un progetto di istituzione di una associazione di comuni per mettere insieme ben sei municipalità per contrastare l’inquinamento dell’aria, a cui contribuisce in buona parte il traffico automobilistico: ottima iniziativa, ma si è ancora in attesa da troppo tempo di regole e provvedimenti conseguenti. In sostanza, è tutto fermo. Si è consapevoli che consentire il parcheggio sulla strada parco possa solo incentivare l’uso dell’automobile. Infatti l’anno scorso, nei fine settimana e nel periodo intorno a Ferragosto, ben 10.000 automobili si sono avvicendate lungo la strada parco, auto che sono arrivate e poi si sono allontanate da questo luogo determinando traffico su tutte le vie intorno.

«Non crediamo», conclude la nota di Fiab/Pescarabici, «che questa misura possa mai essere prevista all’interno di un qualsiasi decalogo di misure in grado di ridurre o eliminare le emissioni di Pm 10 (e di ossido di azoto), su cui l’Italia paga ogni anno miliardi di € perché intercetta, anche qui  con regolarità,  procedure europee di infrazione sull'inquinamento atmosferico.
Cosa si crede faccia il parcheggio sulla strada parco? Contrasti le emissioni delle polveri sottili? Riduca la produzione di ossidi di azoto? Costituisca una misura congruente con gli obiettivi di abbattimento della Co2 come dice Cop21 di qualche anno fa? Aumenti il numero di cittadini che prendono l’autobus? Che prendono la bicicletta? Aiuti a raggiungere gli obiettivi previsti nel PUMS, piano urbano della mobilità sostenibile, o dal Pgtu, il Piano generale del traffico urbano, documenti strategico già approvati dal Consiglio comunale e subito disattesi? No: ai cittadini di andare al mare in auto».

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