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Odoardi (Fiab) sulla nuova viabilità in viale Marconi: "Le corsie non hanno risolto il caos e il problema delle soste selvagge"

Secondo il coordinatore interregionale della Fiab Abruzzo Molise Giancarlo Odoardi, il sistema voluto dall'amministrazione comunale per la viabilità in viale MarconI "fa acqua da tutte le parti"

Viale Marconi non ha pace, e la viabilità continua ad essere nel caos. A dirlo il coordinatore interregionale della Fiab Abruzzo Molise Giancarlo Odoardi, che interviene in merito alla situazione dopo qualche mese dall'introduzione delle corsie preferenziali e delle altre modifiche apportate dalla giunta Masci all'arteria styradale. Secondo Odoardi, ci sono state le buone intenzioni ma il risultato non è soddisfacente:

"Questo, ad oggi, si può forse dire di un asse viario del cui motivo progettuale, ispirato ai principi della mobilità sostenibile, si fa ancora un po’ fatica a cogliere identità ed essenza.
L’idea prende corpo all’interno della strategia per lo sviluppo urbano sostenibile (Sus), proposta dal Comune di Pescara nell’ambito dell’Asse VII Por Fesr 2014/2020, progetto di rigenerazione urbana, ecologica e sociale pensato per proiettare la città verso il futuro. È una strategia che si inserisce all’interno di un piano più ampio per il potenziamento della mobilità sostenibile che l’amministrazione comunale promuove con lo scopo di migliorare la vivibilità e la sostenibilità dell’area urbana.

Scopo nobile, ovviamente, solo che a transitarci con qualunque mezzo, anche a piedi, e nonostante i numerosi interventi di aggiustamento e accudimento, il sistema viario sembra funzionalmente “forato” e fare acqua da più parti. Forse il problema maggiore sta lì, l’aver ritenuto sufficiente tirare lunghe linee di ripartizione della careggiata, per convogliare l’articolato, ancorché semplice nele sue componenti, flusso veicolare, e credere che sarebbe bastato a indurre automaticamente gli utenti ad una modifica delle modalità di fruizione della strada (intesa come spazio che che va da palazzo a palazzo, includendo quindi marciaiedi e pedoni). Così non sembra stia accadendo."

Tutti i mezzi, di fatto, possono spostarsi da una corsia all'altra senza autorizzazione come su vasi comunicanti: 

"E quelle riservate ai bus,  per via della bassa frequenza di transito e quindi per la loro “effimera” presenza, ovviamente rispetto alle auto, è la più gettonata: una corsia di cortesia dove “tracima” ogni veicolo in caso di “troppo pieno” delle altre, condizione determinata proprio dalla sosta o parcheggio in zone vietate. Emblematica è l’immagine, di qualche giorno, della polizia municipale che, transitando in auto verso sud nel tratto prossimo all’incrocio con via Caio Pollione (zona Via Pepe), si sofferma, forse per l’ennesima volta, di fianco a un’auto con le 4 luci accese di emergenza, in sosta sulla corsia del bus e sul marciapiede.

Constatata l’assenza dell’autista, gli agenti fanno manovra per liberare in parte la corsia del bus e comminare la multa. Ma nel frattempo dietro, e per tutta la via, c’è chi riconquista la posizione appena persa (con tranquilluità, per il fatto che i vigili non potranno fare retromarcia lungo la corsia, tra l’altro del bus). E quindi mentre le forze dell’ordine tappano un buco, a monte se ne crea un altro, un altro e un’altro ancora."

Odoardi aggiunge che dall'altra parte poi il bus in transito occupa la sua corsia, ma in sua assenza tutti gli altri mezzi essendo la corsia esterna, la utilizzano per soste e parcheggi selvaggi:

"E quando i vigili svolteranno alla rotatoria e torneranno indietro, troveranno la stessa situazione dell’andata. È così, tutti i giorni.Insostenibile"

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