Montesilvano, studenti in carrozzina come sentinelle della civiltà
Passeggiata "empatica" in giro per la città sperimentando la condizione di handicap, tra pregiudizi, barriere architettoniche e culturali e riflessioni sui diritti umani per comprendere il vero significato della diversità
Un progetto di sensibilizzazione portato avanti dall'Ufficio Disabili del Comune di Montesilvano e approvato dall'assessorato alle politiche per la disabilità. A essere chiamati in causa sono circa 150 studenti di terza media che, dopo una prima parte di incontri teorici incentrati sulla convenzione Onu e sulla dichiarazione universale dei diritti sull'uomo, sono entrati nel vivo dell'argomento partecipando a una mattinata da vivere in carrozzina tra le vie della città, a stretto contatto con le barriere architettoniche e con i pregiudizi stereotipati che un disabile subisce quotidianamente.
Il percorso empatico, guidato da Claudio Ferrante, è partito dal piazzale antistante la chiesa di Sant’Antonio in Piazza Marconi a Montesilvano, percorrendo Via D’Annunzio, Via San Pietro, Piazza Montanelli, per poi arrivare in Via Vestina, percorrere Corso Umberto, imboccare Via Roma per fare ritorno alla parrocchia di Sant’Antonio.
Le sedie a rotelle sono state messe a disposizione dalla ditta Orthosan. Al termine dell'esperimento inclusivo i ragazzi saranno chiamati a un ulteriore approfondimento attraverso le loro riflessioni sulla ricchezza della diversità e sui diritti dell'uomo.
«Gli studenti – dichiara Claudio Ferrante, dell’Ufficio Disabili – hanno partecipato con lo spirito giusto, mettendosi alla prova e comprendendo appieno di avere un ruolo importante nella società. Chiunque può fare la sua parte, semplicemente con piccoli e semplici gesti e attenzione. Questi studenti sono ora diventati delle vere sentinelle di civiltà capaci di riconoscere l’ostacolo e superarlo, aiutando anche gli altri».