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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Legambiente boccia Pescara: scarsa l'offerta per i trasporti pubblici e anche per l'alternativa dello sharing

Il dato pubblicato dall'Adnkronos emerge dalla campagna Clean Cities condotto in 18 capoluoghi d'Italia dall'associazione e praticamente nessuno ne esce indenne: si è lontani dall'obiettivo 2030 per le emissioni zero

Se è vero come ha riferito l'assessore comunale alla mobilità Luigi Albore Mascia che Pescara è ottava nella mobilità sostenibile secondo l'osservatorio delle infrastrutture per l'utilizzo della mobilità elettrica a quanto pare altrettanto vero che quella posizione si collocherebbe in uno scenario italiano in cui, in realtà, si è molto indietro.

Questo quanto emerge dal bilancio finale Clean Cities, la campagna itinerante di Legambiente che di fatto boccia le città italiane: i 18 capoluoghi su cui è stata condotta l'indagine, Pescara, inclusa, sarebbero tutti molto lontani dagli obiettivi 2030 per la riduzione delle emissioni e la sicurezza proprio in materi di mobilità.

Pubblicata dall'agenzia Adnrkonos secondo lo studio condotto Pescara, insieme ad Avellino, Palermo, Prato, Perugia, Catania e Napoli sarebbe tra quelle in cui c'è una scarsa offerta di trasporto pubblico e in cui mancano le alternative adeguate con mezzi di sharing.

A livello nazionale se guardiamo alle emissioni zero tutte le città monitorate da Legambiente superano i futuri limiti di legge per la qualità dell'aria e presentano ritardi rispetto agli indici di sicurezza e all’implementazione di servizi e infrastrutture di mobilità sostenibile sebbene con delle notevoli differenze come nel caso di Catania, Perugia, Avellino e Roma che hanno i tassi di motorizzazione più elevati con solo Milano e Genova che invece si avvicinano al limite dell'unione europea di 35 auto ogni 100 abitanti.

“Troppe città - rileva l'analisi - hanno registrato un numero elevato di feriti e morti in incidenti stradali, superiori alla media nazionale e sono lontane dagli obiettivi di dimezzamento delle vittime della strada al 2030 stabilito dal Piano nazionale sicurezza stradale. Inoltre, spesso presentano una scarsa offerta di trasporto pubblico e mancano di alternative adeguate come i mezzi in sharing”, Tra queste come detto Pescara. Per quanto riguarda l'estensione della rete stradale a velocità ridotta (30 chilometri orari), in generale si è molto lontani dagli obiettivi indicativi che Legambiente propone al 2030, pari all'80 per cento delle strade urbane.

“Le città italiane devono compiere un importante cambiamento per diventare più vivibili e meno inquinate, ponendo al centro della loro strategia la mobilità pubblica, condivisa, elettrica, attiva e intermodale - dichiara il presidente nazionale Legambiente Stefano Ciafani -. Mentre il governo sembra muoversi in direzione opposta, decisamente anacronistica rispetto agli obiettivi comunitari di riduzione delle emissioni, tra cui il phase-out delle auto alimentate da combustibili fossili, le città hanno la responsabilità e il potere di fare la differenza. Possono diventare veri motori di cambiamento, rispondendo finalmente alle esigenze di tutti i cittadini e posizionando il nostro Paese tra i più avanzati dell'Unione Europea. In particolare, le 9novecittà pioniere, Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino, incluse nella missione per la 'neutralità climatica' – conclude - devono definire un percorso chiaro per raggiungere l'obiettivo del net zero entro sette anni”.

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