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Lungomare sud, la Fiab chiede nuove rastrelliere: "Adesso abbiamo uno spazio bici ogni 10 automobili"

L'associazione dei ciclisti torna ancora sulla questione delle multe alle biciclette sul lungomare, dopo aver fatto una ricognizione lungo la riviera sud

Sopralluogo dell'associazione Fiab Pescarabici sul lungomare sud di Pescara, per verificare la situazione dei posteggi delle biciclette dopo le polemiche innescate dalle multe comminate dalla polizia municipale sul lungomare nord per le bici posteggiate in modo irregolare.

L'associazione ha fatto presente come ad ogni supporto, dai pali della luce ai segnali stradali o alberi, vi era un numero impressionante di biciclette ancorate, a testimonianza dell'uso massiccio di questo mezzo di trasporto in città nei mesi estivi. Le rastrelliere trovate erano posizionate fra le automobili, sul marciapiede e distanti dall'arenile, con anche 10 mezzi per uno spazio di 5 stalli.

Che le bici messe alla rinfusa, con l’occupazione di spazi non adibiti alla sosta, creino un certo senso del disordine e inducano ad intervenire per ripristinare decoro e legalità non facciamo fatica a capirlo. Ma d’altra parte va considerato che si tratta di mezzi, usati per spostarsi e non per svago, impossibili da sostituire, se non con auto o, tolto l’autobus, andando a piedi. Ma questo non è pensabile, trattandosi sopratutto di ragazzi. Ma abbiamo visto anche famiglie che hanno deciso di usare le due ruote, non perché “amanti” del mezzo, ma normali utilizzatori

IN ARRIVO RASTRELLIERE LUNGO LA RIVIERA NORD

La Fiab evidenzia come il Comune dovrebbe ringraziare chi sceglie questo mezzo per raggiungere il mare, altrimenti vi sarebbe un inferno di automobili con un danno ambientale ingente, mentre l'amministrazione comunale aumenta i parcheggi per agevolarne l'uso vicino alle riviere utilizzando la strada parco e le aree a ridosso della riserva dannunziana a sud e dell'ex Enaip a nord.

.Allora, più che il pugno di ferro della ritorsione e della intolleranza, gradiremmo si adottasse una politica che desse ascolto alle domande più virtuose di mobilità, quella leggera e attiva delle biciclette, piuttosto che, senza alcuno studio di valutazione dei flussi, aprire nuovi varchi automobilistici a presunte richieste di “agevolazioni balneari”.

Si tratta di mettere in campo una politica proattiva, di orientamento di scelte in grado anche di consolidare una nuova coscienza sociale nonché ambientale, che fa perno sui concetti di qualità della vita e di benessere, di un ambiente sano e, questa volta si, certamente decoroso.

L'associazione poi specifica di non avere alcun rancore o preconcetto con gli automobilisti, ma di volere scelte drastiche e politiche di mobilità nuove per assecondare un nuovo ed emergente stile di vita che vede al centro la mobilità sostenibile.

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