Strada Parco Bene Comune: "Sulla vicenda kafkiana della filovia è calato il buio pesto"
Con la scelta di ricorrere al Consiglio di Stato, il sindaco ha sancito che “non sussistono alternative praticabili” al progetto Filò, ma per il Comitato in questa maniera si è messo "a rischio tangibile di revoca il finanziamento del primo lotto"
Ivano Angiolelli, presidente del Comitato Strada Parco Bene Comune, interviene per denunciare che "sulla lunga vicenda kafkiana della filovia di Pescara è calato il buio pesto". Infatti "neppure la chiarissima ordinanza del Collegio giudicante del Tribunale Amministrativo Regionale, pubblicata il 29 settembre scorso, è servita ad aprire gli occhi e la mente della distratta giunta comunale, a cui il generoso impegno dei cittadini e la lungimirante decisione dei Giudici aveva offerto l'opportunità di modificare un progetto clamorosamente sbagliato, a favore di un'alternativa davvero realizzabile e sostenibile".
Con la scelta di ricorrere al Consiglio di Stato, il sindaco Carlo Masci ha sancito che “non sussistono alternative praticabili” al progetto Filò, ma in questa maniera, denuncia Angiolelli, si è messo "a rischio tangibile di revoca il finanziamento del primo lotto, insieme a quello non ancora autorizzato di 62 milioni di ruro dei lotti aggiuntivi, ipotizzati nel progetto preliminare sottoposto all’approvazione del Ministero dei trasporti il 15 gennaio scorso. Con il diktat della Lega, pessima consigliera almeno nel caso di specie, il sindaco ha deciso di assumere su di sé la responsabilità politica di patrocinare un fallimento conclamato".
Il Comitato Strada Parco Bene Comune parla di "conseguenze dannose in ordine alla sicurezza dei cittadini", che tutelerà "in tutti i possibili gradi di giudizio". L’annunciato ricorso al Consiglio di Stato "segnerà la débâcle della classe dirigente pescarese, a prescindere dall’esito che gli sarà riservato: posto che la scelta sconsiderata intrapresa priverà verosimilmente in via definitiva Pescara di un servizio di trasporto pubblico essenziale atteso vanamente da trent’anni". Dunque il Comune "ha disperso l’ennesima opportunità favorevole promossa dai cittadini con grande sacrificio e provata passione civile. Ostinarsi nel mancato ascolto delle istanze civiche pluriennali, confermate nella loro fondatezza dalle decisioni puntuali assunte dal Tar Abruzzo, non porterà nulla di buono al benessere complessivo dei pescaresi. Peccato".